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La Primavera all'esordio in Y. League, la carica di Bertolini: "Legia, siamo pronti. Noi un gruppo forte che sogna in grande"

La Primavera all'esordio in Y. League, la carica di Bertolini: "Legia, siamo pronti. Noi un gruppo forte che sogna in grande"
Oggi alle 18:15Radio FirenzeViola
di Andrea Giannattasio
L'esclusiva di Radio FirenzeViola con l'esterno della Fiorentina Primavera

Sta per aprirsi un capitolo storico per la Fiorentina Primavera, pronta a vivere il suo primo grande palcoscenico internazionale. Alla vigilia del debutto in Youth League, Radio FirenzeViola ha realizzato un’intervista esclusiva con Gabriele Bertolini, esterno offensivo classe 2006 originario di Carrara nonché uno dei volti più promettenti del gruppo allenato da Daniele Galloppa. Domani i giovani viola affronteranno il Legia Varsavia nella gara d’andata del secondo turno del percorso “Campioni nazionali”, un appuntamento che profuma d’Europa e che segna una tappa senza precedenti per il settore giovanile viola. Bertolini arriva all’appuntamento con entusiasmo e fiducia, reduce dalla sua prima rete stagionale realizzata su rigore nell’ultimo turno di campionato contro il Bologna, un gol che ha confermato la sua crescita e il suo peso sempre maggiore all’interno della squadra.

Bertolini, intanto ben trovato. Come sta vivendo la marcia d'avvicinamento al debutto in Youth League?
"Sicuramente ha un grande valore il fatto che siamo all'interno di questa competizione, dove ci possiamo confrontare con squadre europee di grande valore. Meritiamo di essere arrivati fin qui perché l'anno scorso abbiamo fatto un grande campionato: eravamo un gruppo veramente forte e quindi ora ci vogliamo confrontare anche ad un livello superiore".

Vedendolo da fuori che idea vi siete fatte di questo torneo? 
"Sicuramente nello spogliatoio si respira un'aria positiva: è una competizione del tutto nuova, dunque tutti noi vogliamo essere protagonisti. Ci aspettiamo di avere a che fare con un tipo di calcio più veloce, con più spazi aperti, ma siamo anche curiosi di scoprire come siano le partite e l'ambiente che ci circonderà". 

Il fatto che voi dobbiate fare il "percorso campioni" rispetto al percorso Champions che fanno altre Primavere italiane vi penalizza un po'?
"Quello non credo, siamo abituati a gare da dentro o fuori. Basta vedere quello che siamo riusciti a fare lo scorso anno nei playoff scudetto. Io sono dell'idea che facendo delle partite ad eliminazione diretta prima di iniziare la fase a gironi si arriva meglio alla seconda fase del torneo".  

Ha già dato un'occhiata a qualche gara del torneo? Che opinione si è fatto?
"Sì, ho visto la partita della Juventus con il Borussia Dortmund: sono rimasto sorpreso dai tedeschi perché hanno fatto una sfida di altissimo livello con tanti elementi sotto età: già questo ti fa capire un po' quanto le squadre europee siano forti non solo con i grandi ma anche nei loro settori giovanili".

Quindi il calcio fuori dall'Italia è migliore anche nei vivai?
"Sicuramente la preparazione delle squadre europee a livello fisico è un po' diversa già a partire dai settori giovanili, per questo mi aspetto che le nostre partite in Youth League saranno più toste".

Il Legia Varsavia è venuta a studiarvi al Viola Park durante la gara col Verona: voi come avete studiato invece i polacchi?
"Non nascondo che è stato complicato, ne abbiamo parlato tanto con lo staff di mister Galloppa ma grazie al lavoro dei mister Antonelli e Andorlini abbiamo preparato al meglio la gara con le informazioni che siamo riusciti ad avere. Abbiamo fatto un po' fatica a capire il loro tipo di gioco loro, anche perché - avendo il Legia anche una seconda squadra - non sapevamo ancora chi sarebbe "sceso" in Primavera per affrontarci".

Pensa comunque che il Legia sia una squadra alla vostra portata? 
"Sarà una partita sicuramente difficile, perché tutte le gare europee sono toste e perché, come ho detto, ci confronteremo con un calcio nuovo che non conosciamo. Però io sono convinto nei nostri mezzi, credo nella mia squadra perché anche quest'anno siamo un grande gruppo. Per cui penso che sia alla nostra portata". 

Che tipo di percorso vi piacerebbe fare in questa Europa? 
"Sicuramente il più lungo possibile, partendo già da domani. Col fatto che comunque abbiamo tre competizioni, non sarà facile andare avanti, però ci proveremo". 

Kospo ha già vinto da protagonista la Youth League con il Barcellona un anno fa: vi ha dato dei consigli su come approcciare la sfida di domani?
"Consigli veri e propri no, però comunque cerchiamo di apprendere anche da lui il più possibile perché è un giocatore di grande esperienza: sono convinto che Eman possa essere un valore aggiunto. E il fatto che lui l'abbia già vinta sicuramente sarà un aspetto importante".

Intanto la stagione viola è partita come meglio non poteva: che idea si è fatto di questo avvio?
"Sono convinto al 100% che abbiamo tutte la carte in regola per fare un campionato come quello dello scorso anno. Lo dico perché, oltre al valore del gruppo, arriviamo molto preparati ad ogni partita: sappiamo sempre cosa fare perché abbiamo insomma uno staff molto preparato. Poi ovviamente in campo ci andiamo noi e le scelte sono le nostre… ma ripeto che abbiamo le possibilità di fare un'altra grande stagione".

E della sua annata, invece, che dice?
"Sono partito con un piccolo problema però ora, piano piano, sto recuperando la forma. Il gol mi mancava un po' ma ero certo che con il duro lavoro sarebbe arrivato anche quello. E poi non conta tanto chi segna, ma il risultato finale".

Ma è il mister che le chiede di tirare o è lei che come vede la porta si scatena?
"Per il mister l'importante è sempre fare la prestazione e ottenere il risultato. Però non nego che quando sono lì e vedo la porta ovviamente voglio calciare e penso sempre a fare gol". 

La squadra si è data un obiettivo per questa stagione?
"Non so se qualcuno è scaramantico… forse meglio non dirlo. Però posso dire che si tratta di un obiettivo importante, sicuramente. L'anno scorso c'è stata grande amarezza soprattutto per la finale scudetto persa al Viola Park: noi pensavamo di vincere, anche guardando il gruppo che avevamo. E quest'anno l'obiettivo è grande come l'anno scorso, quindi ci proveremo con tutte le nostre forze".

Quest'estate ha firmato il suo primo contratto da professionista con la Fiorentina: cosa rappresenta per lei oggi questo club? 
"Sono stato molto contento di questo riconoscimento: ringrazio Angeloni e tutta la dirigenza. Firenze la sento come casa mia ormai, mi sento fiorentino acquisito. L'anno scorso dissi in un'intervista che volevo esordire con questa maglia perché ormai sono otto anni che sono qua e la sento proprio dentro al cuore".

© foto di ACF Fiorentina