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Impallomeni: "Non serve una società forte per vincere almeno una partita su quindici"

Impallomeni: "Non serve una società forte per vincere almeno una partita su quindici"FirenzeViola.it
Oggi alle 21:20Radio FirenzeViola
di Alessandro Di Nardo

Intervenuto durante 'Colpi d'Ala', trasmissione in onda il mercoledì su Radio FirenzeViola, l'ex calciatore Stefano Impallomeni ha commentato così il momento della Fiorentina, rivelando prima di essere stato vicino ai viola durante la sua carriera: "Nel 1988, quando ancora c'era il mercato di ottobre, potevo venire a Firenze. Poi andai a Cesena, peccato mi sarebbe piaciuto giocare con la Fiorentina".

E sul momento dei viola: "Giocare per doversi salvare è un altro sport. Se non sei mai stato all'inferno non lo conosci. Servirebbero secondo me alcuni giocatori che conoscono questo contesto. Poi certo, si ragiona della società forte che manca, di un dirigente importante ecc. Ma mi dovete spiegare una cosa: per vincere una partita su quindici, serve una dirigente forte? Alla Fiorentina è arrivato uno tsunami, partito come una piccola onda, poi ecco a cosa siamo arrivati.

Perché la società può essere anche assente, ma serve un po' di amor proprio, devi fare blocco interno e salvare la tua carriera come calciatore, altrimenti hai un marchio per sempre, essere un giocatore retrocesso. Poi ci sono tutti gli altri discorsi, però non devi fare dietrologie o altro. Il campionato della Fiorentina deve cominciare dalla partita con l'Udinese. Se sono finiti qua probabilmente ci son tante cause, però adesso conta solo l'orgoglio interno dei calciatori.

La responsabilità va ai calciatori, anche ai più importanti. Anche De Gea sta facendo male, nelle ultime partite non ne prende una. Il primo gol di Orban di domenica è incredibile, era un passaggio in porta. Io proverei Martinelli".