IMBORGIA A RFV, Il Genk giocà a viso aperto. Nzola..

19.09.2023 13:52 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
IMBORGIA A RFV, Il Genk giocà a viso aperto. Nzola..

L'agente di mercato, nonché grande conoscitore del calcio belga in quanto nel 2009 acquisì il KAS Eupen, Antonio Imborgia ha parlato a Radio FirenzeViola nel corso di "Viola Amore Mio": "Il calcio belga ha fatto dei grandi passi avanti con alcune riforme importanti. La qualità dei giocatori dal punto di vista individuale si è un po' abbassata, ma come da tutte le parti...".

Che squadra è il Genk?
"E' la migliore per qualità del settore giovanile. Come sempre, tuttavia, ci sono i cicli. Si tratta di una squadra solida, quadrata, subisce poco. Anche giovane, ma lì è normale. Quello è un loro marchio di fabbrica... Ero molto attratto da questa loro maniera di fare calcio. Lì non esistono trasmissioni in TV o in radio dove si analizzano tutti gli aspetti della squadra, come facciamo noi. Tornando ai giovani, dalle nostre parti non abbiamo la pazienza di aspettare. Sono convinto che il Viola Park partorirà tanti calciatori".

Che partita dobbiamo aspettarci giovedì?
"Il Genk non aspetta, gioca la partita sia in casa che fuori casa. Poi, per carità, la Fiorentina sul campo sarà nettamente più forte, quindi loro si dovranno coprire per forza. E voglio anche dire che bisogna stare tranquilli a Firenze, ad esempio sento già che si è puntato il dito su Nzola... Ricordiamoci che siamo solo all'inizio della stagione".

Da ex agente di Batistuta, ci volle tempo anche per lui...
"Bati all'inizio faticava a stoppare la palla, però arrivò anche giovanissimo... Poi oltre alle sue enormi qualità aveva quella di voler essere Batistuta. Giocare nella Fiorentina non è roba da poco, ci vuole pazienza. Quest'anno la squadra mi sembra molto più omogenea anche nei cambi".

Anche Italiano è cambiato?
"Sì, ha fatto un salto importante dallo Spezia alla Fiorentina, c'è stata una crescita generale che si tradurrà anche nella classifica. I risultati arriveranno, ne sono sicuro. Anche le finali perse, dunque le sconfitte, aiutano a crescere. Poi ribadisco che il centro sportivo è un valore straordinario, io sono cosa vuol dire avere la propria casa: ti dà conforto, ce l'hanno tutte le grandi squadre che vincono".