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Cappellini: "Bologna è una squadra. Noi, degli amici che si trovano per un calcetto"

Cappellini: "Bologna è una squadra. Noi, degli amici che si trovano per un calcetto"FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 15:36Radio FirenzeViola
di Redazione FV

Il vicedirettore del quotidiano La Repubblica, Stefano Cappellini, è intervenuto a Radio FirenzeViola nel corso di "Chi si compra?"  parlando della partita di ieri sera contro il Bologna: "Ieri è stata una partita tra una squadra di calcio e una squadra che non c'è. Non facciamoci ingannare dal risultato, perché la partita poteva finire molto a zero come dice De Gea, poteva anche finire con la vittoria della Fiorentina, se Dodo fa quel gol. La cosa che resta di questa partita è una prestazione scadente, il confronto con il Bologna è stato pietoso. Il Bologna ha dimostrato di essere una squadra organizzata, che sa giocare a pallone, mentre noi diamo la sensazione di essere una squadra di amici, che si ritrova di giovedì per giocare a calcetto, l'unica differenza è che hanno la stessa maglia. Ci possiamo aggrappare a ciò che c'è di positivo, ovvero il pareggio ottenuto. Il risultato non cambia l'impressione della squadra, che non ha identità e che di questo passo vincerà poche partite. Io non auspico e non credo in una retrocessione, ma credo che resteremo nella parte destra della classifica, che fino ad adesso è quello che ci meritiamo. La mossa della disperazione, Sabiri, a cui si è aggrappato Pioli, è stato autore di due giocate sciagurate, che rischiavano di diventare dannose".

Come e chi interviene?
"C'è un problema della società, è evidente. Il presidente in questo momento è lontano e questo non aiuta. Io credo che Pradè si è messo in una posizione laterale, che gli ha tolto i suoi poteri. La decisione su Pioli è molto difficile, tutti eravamo convinti che Pioli fosse la scelta giusta, ma ci sbagliavamo, al momento non riesco a capire il confine tra i problemi che crea e quelli che risolve. Questa squadra non è da Champions, ma non può avere 4 punti dopo otto partite. Ci sono stati tanti acquisti, ma ieri in campo i 10/11 erano gli stessi dell'anno scorso, tutti tranne Nicolussi Caviglia. Io credo che Pioli sia un ottimo allenatore, che però non è in grado adesso di gestire questo gruppo".

Si può dire che avversari come il Lecce possono essere più paurosi della partita di Milano?
"Credo senza dubbio di sì. Sono squadre inferiori alla Fiorentina, che però sono molto organizzate. Ieri De Gea ha detto che in Serie A il livello è buono. Poi se noi continuiamo a mettere questa pochezza in campo c'è il rischio di uscire sconfitti da queste partite. Queste partite decideranno il destino di Pioli. A me colpisce il fatto che ci sono pochi giocatori che dimostrano di voler fare qualcosa in più, gli unici a cui ho visto fare qualcosa in più sono Fortini e Fazzini, quando hanno giocato. Questo è preoccupante e mi sono preoccupato quando ho pensato che un dribbling di Fortini fosse qualcosa di straordinario".  


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