UNA SCELTA È STATA FATTA

21.04.2015 00:01 di  Sonia Anichini   vedi letture
UNA SCELTA È STATA FATTA

Entrando allo stadio all’ultimo minuto, si vedeva sullo schermo gigante una splendida formazione e il pensiero è stato: vedi tu, ha ragione Montella, non si lascia niente agli avversari, gioca la squadra migliore! Peccato che quegli uomini fossero in panchina, la videata si riferiva si ai titolarissimi che però ieri erano le riserve. Non capisco come il nostro allenatore possa dire che coloro che sono scesi in campo fossero la formazione migliore perché, se crede in quello che dice, prende in giro se stesso, i suoi calciatori e tutti noi.
Se sbandiera la volontà di non mollare l’obiettivo campionato, come si fa a presentare la squadra della Fiorentina, più C che B, vista contro il Verona? Forse nemmeno negli allenamenti hanno giocato insieme! Credo che forse sarebbe più onesto archiviare il discorso terzo posto e concentrarsi sull’Europa League perché, pare evidente che, una scelta è stata fatta. Giovedì c’è il match di ritorno contro la Dinamo Kiev e l’armeria pesante è stata tenuta in serbo per l’occasione.
Dispiace perché probabilmente con poco sforzo si poteva vincere questa gara, se il turn over non fosse stato totale, visto che l’avversario non è stato proprio trascendentale. E’ vero che il calcio è fatto di episodi e purtroppo abbiamo sbagliato il rigore, l’ennesimo,  che avrebbe messo la gara in tutt’altra ottica. Da un altro sfortunato evento è poi scaturita la vittoria dei gialloblu poiché Neto non ha trattenuto la palla che ha permesso a Toni e compagni di prendersi i tre punti in extremis. 
Abbiamo tutti fatto la nostra classifica considerando che la Fiorentina aveva ed ha tanti incontri da affrontare che vengono considerati abbordabili, ma abbiamo cominciato col piede sbagliato e sono piovuti i primi fischi. Non sono piacevoli da sentirsi e dispiace visto quanto di bello la nostra squadra ha fatto, ma arrendersi anche al Verona, dopo la Juventus e il Napoli, da molto fastidio. Il Franchi ci vede spesso soccombere e non è certo una nota di merito per nessuno. Speriamo fra l’altro di non aver perso Babacar nel momento in cui pensavamo di averlo ritrovato, perché sarebbe un prezzo troppo alto da pagare. L’amarezza è pertanto ancora più grande, ma non vediamo l’ora di arrivare a giovedì per capire se il sacrificio del campionato darà i suoi frutti in Europa. Non vinciamo ancora niente ma è uno scalino, il passaggio alle semifinali, che dobbiamo salire a tutti i costi per non rimanere con le mani vuote.

La Signora in viola