TRA FRENO A MANO E NUOVE SPERANZE
È una partenza indubbiamente con il freno a mano quella che ha visto protagonista la Serie A in questa prima settimana di Fase 2, con gli allenamenti riaperti ai giocatori (se pur in modo individuale) ma la contemporanea esplosione di alcuni casi di positività in tre squadre. Tutte situazioni asintomatiche e piuttosto lievi, che Fiorentina, Torino e Sampdoria contano di recuperare entro le prossime settimane, quando sarà già da poco in vigore il protocollo per la ripresa delle sedute collettive (oggi è atteso l’ok definitivo, con però qualche differenziazione rispetto al modello tedesco, visto che se durante le prossime settimane verrà accertato un nuovo caso di positività al Covid-19 anche il resto dello spogliatoio potrà risentirne).
La Fiorentina in ogni caso guarda con favore a quanto emergerà oggi dopo il lungo confronto tra il CTS e il Ministero dello Sport, visto che la società viola è sempre stata a favore della ripresa del campionato a patto che il nuovo calendario (che sarà inevitabilmente compresso in poco più di un mese) non vada ad incidere sulla stagione 2020/21, che si annuncia già adesso piena di incognite. Un punto di vista - quello del club di Commisso - che non è mai cambiato, né con i primi tre positivi di marzo né con i nuovi sei di pochi giorni fa, per un totale di 18 se comprendiamo anche altri dipendenti della società e relativi familiari infettati. La Fiorentina del resto ha sempre utilizzato la massima trasparenza sulla vicenda (al contrario di altre squadre) e in virtù del fatto che conta di avere gli attuali tesserati positivi di nuovo a disposizione entro a fine del mese continua ad insistere per ricominciare a giocare.
Sono stati del resto giorni di confronto quelli vissuti tra i dirigenti all’interno del centro sportivo “Astori”, mentre la squadra era intenta a fare le visite mediche e a concedersi le prime corse sul campo, e il sentimento che ne è emerso è che la spinta sempre più netta di alcune importanti Nazioni a voler riprendere la stagione per finirla (come hanno già ufficialmente dichiarato Germania, Spagna e presto Portogallo) spiana in qualche modo la strana anche all’Italia, dove per la verità il fronte del sì è sempre stato sempre il più numeroso. Il freno a mano è pronto a essere disinserito.