TORMENTONE ALLENATORE
Un San Giovanni diverso, più vivibile rispetto a quello di un anno fa quando molti scenari erano inevitabilmente diversi. Firenze si riprende pian piano i suoi spazi, non può ancora tornare a godersi i fochi ma certamente vedere la città illuminata in un certo modo fa sempre il suo effetto. Non sarà stato propriamente un 24 giugno indimenticabile, ma di questi tempi sembrano essere pochissime le alternative all’accontentarsi.
In un clima del genere anche la Fiorentina sta cercando di uscire dalla propria convalescenza, chiusa all’angolo dopo le polemiche per lo strappo con Gattuso e alle prese con una definizione dell’affare Italiano ogni giorno più complicata. Novità delle ultime ore una nuova distanza, una rinnovata freddezza con il club ligure (che attende il ritorno in Italia dei proprietari per la prossima settimana) e lo sblocco alla trattativa che continua a restare sospeso come la clausola da un milione di euro che per ora nessuno ha pagato (o voluto pagare).
La conseguenza è allora il ritorno in auge di un nome già sondato in tempi non sospetti, a ridosso della scelta Gattuso per intendersi, quando i viola si fecero sentire direttamente con Paulo Fonseca. L’alternativa portoghese di fatto non è mai tramontata, seppure in casa viola non siano troppo diminuite nemmeno le speranze di arrivare a Italiano. Insomma il tormentone allenatore è servito a una settimana dal via ufficiale al mercato. E dire che i viola erano stati i primi, subito dopo la fine dello scorso campionato, a riempire la casella relativa alla guida tecnica.