SCONFIGGERE LA PAURA
Prima ancora del Benevento, delle ripartenze della squadra di Inzaghi e delle insidie di una trasferta fondamentale c’è un altro avversario da chiudere all’angolo ed è il timore della sconfitta che spesso e volentieri rende la Fiorentina una squadra in balìa degli avversari. Un blocco mentale che non risparmia nessuno, che si tratti delle amnesie difensive o dei problemi sottoporta.
Sotto questo profilo è stato Prandelli il primo a riferire una situazione delicata, e d’altronde il fatto che il tecnico abbia voluto dare continuità alla tattica del predecessore racconta di un equilibrio fragilissimo che l'allenatore non ha voluto toccare. Adesso che i margini di errore si sono assottigliati ancora di più, immaginare rivoluzioni diventa difficile.
Ecco perchè è più ai rientri che agli schemi che può aggrapparsi Prandelli, magari riferendosi ai progressi che il tecnico ha sostenuto di aver visto nell’ultima sfida con il Parma, e sperando che soprattutto Ribery sappia ritrovare ispirazione e personalità che tanto comodo farebbero a tutto il resto del gruppo. Perchè prima ancora di partire per Benevento, è necessario che la Fiorentina si guardi allo specchio (senza maschere) e affronti una volta per tutte le proprie paure.