SALE IL LIVELLO, RIFIORISCE LA VIOLA: ORA LA PALLA PASSA ALLA SOCIETÀ
Si alza il livello della contesa e la Fiorentina torna al successo. Nel momento forse più delicato dell’estate, al termine di una tournée - quella inglese - che al di là di qualche spunto tattico non ha regalato risultati e performance singole esaltati, la Viola contro il Montpellier è tornata a vestire l’abito che più le si addice e al netto di un gruppo ancora gravato da pesanti lacune nella rosa (la società conta di piazzare tra i tre e i quattro acquisti nel corso di questa settimana), da giocatori che ancora non sono a disposizione (Colpani si vedrà, forse, stasera a Grosseto al pari di Beltran) e da qualche elemento non in perfette condizioni (Pongracic, nemmeno in panchina), ha restituito a Firenze il sorriso, chiudendo il ciclo di amichevoli disputate al Viola Park con un successo contro una squadra di primo livello (in Inghilterra i due pareggi e il ko erano arrivate con formazioni di seconda e terza serie). Un buon segnale.
Il lavoro da fare è ancora tanto, le gambe ancora non viaggiano ai ritmi sperati ma questo Palladino lo sa bene. Così come tuttavia è consapevole che - in attesa degli acquisti che sono pronti ad arrivare - il sistema del 3-4-2-1 con il quale la Fiorentina sta giocando dallo scorso mese è ormai diventato un costume molto ben collaudato, con il quale la rosa si esprime al meglio e in cui anche giocatori fuori ruolo (Biraghi, Kayode e Barak) riescono chi più e chi meno a trovare una loro dimensione. E dove uno dei (pochi) nuovi volti Kean colleziona occasioni a grappoli: al classe 2000 ieri è mancato solo il gol: solo il quarto legno dell'estate dell'ex Juve gli ha impedito di rimpinguare il suo bottino di reti.
Oggi la Viola tornerà in campo contro il Grosseto, in un’amichevole che potrebbe forse vedere l’esordio di Colpani e tanti altri giovani in campo ma il sentore - come già ribadito in altre circostanze - è che la parte più sostanziosa dell’operato di questa coda d’estate debba spettare alla dirigenza: Tessmann, Gudmundsson e De Gea (i tre nomi più caldi in entrata) non devono essere che l’inizio.