RISPOSTE DA SQUADRA

08.10.2022 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
RISPOSTE DA SQUADRA

Non capita spesso di veder sorridere Vincenzo Italiano, tanto più quando è in panchina a guidare la sua squadra. Logico sia così, per un tecnico con un passato da calciatore che oltre a dover gestire i movimenti dei propri calciatori deve comunque contenere l’adrenalina del campo, la stessa conosciuta da protagonista sul rettangolo di gioco. Eppure quel sorriso strappato da chi, nella tribuna a ridosso della panchina, aveva messo in discussione le scelte dell’arbitro pur entro i limiti del gioco è l’emblema dello stato d’animo dell’allenatore viola, anch’egli tornato a sorridere di fronte al presente della Fiorentina che in Scozia si è fatto meno burrascoso a dispetto del meteo.

E se più tardi, in conferenza stampa, è stato lo stesso Italiano a raccontare l’aneddoto facendo riferimento alle emozioni che uno stadio tipicamente britannico come quello di Edimburgo può regalare, c’è da credere che a fine gara il tecnico fosse comunque sorridente, magari al riparo da sguardi indiscreti. Perchè se per molti dei suoi giocatori la serata contro gli Hearts è stata una sorta di liberazione dopo settimane difficili (da Jovic a Mandragora passando per Terzic e Gollini) anche per l’allenatore i tre punti raccolti devono esser stati un bella boccata di ossigeno. Non che la sua posizione fosse in discussione, ma certamente aver risposto con i recenti cambiamenti alle critiche d’inizio stagione è stato un altro passo avanti lungo un cammino nel quale gli ostacoli non sono mai mancati (lo confermano le partenze di Vlahovic o Torreira di fronte alle quali Italiano ha dovuto sopperire con innovazioni tattiche).

Ma non solo nei confronti dell’opinione pubblica Italiano ha saputo mostrare un volto nuovo, visto che anche dai suoi ragazzi l’allenatore ha ricevuto le risposte che cercava. “Voglio vedere più voglia di vincere” aveva detto alla vigilia, e stavolta la Fiorentina non si è sgretolata al cospetto di una squadra sì tecnicamente modesta ma pur sempre trascinata da un ambiente infuocato. E dall’esultanza di Kouamè, corso ad abbracciare Italiano in panchina, al sorriso di Jovic la Fiorentina si è riscoperta gruppo compatto, in una notte europea in cui dai gesti dei singoli si è passati alla vittoria della squadra, in linea con quanto si augurava l’allenatore che, per primo, aveva chiesto rinnovata compattezza a tutti i suoi interpreti.