POLVERIERA FRANCHI: MA A CHI FA COMODO?
Tra un calcinaccio e l’altro, intervallati dall’improbabile epiteto di “monumento ben conservato”, l’aria attorno al Franchi resta ancora pesante, nonostante l’attuale clima natalizio. E nei prossimi giorni, complici le previsioni del tempo non troppo favorevoli su Firenze, è probabile che lo stadio, come suo solito, si trasformerà in un’ennesima maxi pozza ristagnante. Non certo un bello spettacolo per le frotte di turisti che ogni giorno fanno ore e ore di coda pur di visitarlo (piccioni esclusi). Battute a parte, in attesa che dal Mibact arrivi la tanto attesa risposta a Comune e Fiorentina sui margini di restauro, a rendere ancora più incandescente il tema legato al futuro dell’impianto di Campo di Marte ci ha pensato il dibattito politico che si è generato in città nelle ultime ore, con le parole del sindaco Nardella alle quali oggi ha risposto - con una visione diversa - il Governatore della Toscana Giani.
Se da un lato il primo cittadino di Firenze ha assicurato che il Franchi non sarà abbandonato ma nel contempo ha voluto tenere aperto anche uno spiraglio sul fronte del vicino impianto Ridolfi (opzione per la verità mai approfondita con la Fiorentina, che ha sempre ragionato sul Franchi come soluzione primaria, tendendo Campi come piano B), quest’oggi Giani - nel corso di un’intervista al Corriere Fiorentino - ha smentito completamente questa pista, definendola un’ipotesi “assurda e inconcepibile” e gettando pesanti ombre anche sulla possibilità (o convenienza) che il club viola costruisca la sua nuova casa al di fuori del Comune di Firenze. Non certo un bello spettacolo da parte delle istituzioni locali (oltretutto dello stesso colore politico) sia per i cittadini della città metropolitana che per la Fiorentina, la quale intanto resta ancora in attesa di istruzioni su come muoversi non appena da Roma arriveranno le tanto sospirate indicazioni.
La domanda tuttavia sorge lo stesso spontanea: come può un clima del genere, ogni giorno arricchito da una nuova frizzante pagina, favorire la volontà di investimento da parte di Rocco Commisso su quello che è l'unico vero progetto che potrebbe realmente dare una svolta al futuro del club? Il recente passato del resto insegna che, con idee chiare e senza guerre intestine, è possibile realizzare opere importanti come il centro sportivo di Bagno a Ripoli, che oltre ad essere il più innovativo sarà anche il più grande di tutta Italia. E il tutto, è bene ricordarlo, vedrà la luce in poco più di due anni. Attorno allo stadio, tuttavia, l’aria che tira è da mesi ben diversa e la sensazione è che nessun imprenditore italiano o americano che sia, allo stato attuale, avrebbe il coraggio di mettere bocca su quello che, più che un concorso d’idee, pare sempre più simile ad una polveriera.