OLTRE IL DOMANI
E' domani, contro il Sassuolo, il vero e proprio inizio del Montella bis. Il suo arrivo a stagione in corso non era previsto e non poteva cambiare di troppo il volto di una squadra nata con troppe pecche. Restano cinque gare al tecnico per farsi un’idea ancora più precisa di che momento stia momento la Fiorentina, poi sarà tempo di scelte sul mercato sulle quali si augura di poter incidere. Di sicuro chi lo ha richiamato, da Diego Della Valle a tutta la società, conosce bene convinzioni e abitudini del tecnico campano, l'ha ribadito lo stesso Montella ieri, non resta che vedere come e quanto influirà nella ricostruzione (sempre che di ricostruzione si debba parlare).
E’ un po’ questo il senso che arriva dalle parole di ieri in conferenza stampa, le prime dopo il ko di Bergamo. Logico che l'allenatore sia già consapevole dell'importanza del suo ruolo, inevitabile che soprattutto lui possa spiegare che idea di calcio ci sia dietro il suo ritorno a Firenze. Non è nemmeno una novità che tocchi al tecnico di turno dover rispondere a questioni inerenti il futuro, ma certo è che mai come oggi spetterebbe alla società far chiarezza su programmi e idee. D’altronde anche in tempi recenti determinate uscite erano toccate soltanto a Pioli (che aveva provato a raccontare quale obiettivo europeo si potesse inseguire a media-lunga scadenza) salvo sbattere su un metodo più o meno informale nel quale il club si era limitato a escludere grossi cambiamenti nella gestione fin qui tenuta (leggere alla voce monte ingaggi). Se non proprio visioni diverse, quanto meno posizioni non semplici da conciliare tra il bisogno di qualità e i conti più che in regola.
Tutto questo per dire che tra i primi passi di qualsiasi ripartenza immagini la società, ci sarebbe quello di raccontare se e come si proverà a interrompere il lento declino che ha contraddistinto gli ultimi tre anni. Fosse solo per fornire un contraddittorio a quella fetta - ampia - di tifosi che prima ancora che contestare s’interroga su cosa possa avvenire nella prossima stagione. Stabilire e comunicare chi e come guiderà il tentativo di lasciarsi alle spalle un triennio deludente, che sia con la conferma o meno di Corvino, oggi come oggi avrebbe dovuto rappresentare una priorità. Ancora prima che Montella si fosse ritrovato a doverne risponderne in conferenza stampa.
Anche perché pur augurandosi che il futuro viola sia davvero come l’ha dipinto ieri il tecnico in sala stampa (“vedo una proprietà che ha voglia di ricostruire, appassionata e che ha voglia di rilanciarsi dopo qualche anno non all'altezza dei risultati. Ma nel calcio ogni anno ci sono delle deluse. Qui c'è voglia di fare calcio”) vien da pensare a quanto raccontato da Pioli nel suo anno e mezzo sulla panchina viola. Quando lui in primis assicurava una voglia crescente della proprietà di tornare ai livelli di un tempo, più o meno mentre la società ribadiva il più rigido autofinanziamento. Se più che dai tecnici fosse dai vertici del club viola ad arrivare una spiegazione su come conciliare ambizioni sportive e gestione oculata, con risultati diversi agli ultimi tre anni, non sarebbe male.