MUTU-ZANETTI, Cuore e cervello da leader
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© foto di Morini Giacomo
Nella Fiorentina che investe il Liverpool ed incanta Firenze in una delle serate più belle della storia viola, ci sono un paio di giocatori che più di altri hanno marchiato a fuoco la partita con i terribili, ieri mica tanto, Reds. Uno è Cristiano Zanetti. A tratti imbarazzante il suo dominio in mezzo al campo. L'altro è Adrian Mutu. Sì, proprio lui. Non Fanta Jo Jo, non uragano Vargas e nemmeno capitan Dainelli.
L'ex mediano della Juve è un genio assoluto. Lo guardi giocare e capisci cosa sia il gioco del calcio. Sempre al posto giusto, nel momento giusto e con i tempo giusti. Perfetto. E poi quelle giocate in verticale, di prima, quella capacità di "imbucare" il pallone alle spalle dei mediani avversari e di servire i giocatori tra le linee. E' stata questo tipo di giocata, insieme alla straordinaria compattezza, la chiave del primo tempo da fantascienza di ieri sera. Quanti kg potrà pesare il cervello di Zanetti? Cento? Centocinquanta? Un giocatore che riesce a correre poco e ad essere ovunque. Roba da fenomeni assoluti. Come si fa? Basta capire il calcio. E scusate se è poco.
E poi c'è Mutu. Il rumeno di ieri era diverso. Non era il Mutu Fenomeno, in tutti i sensi. Spieghiamoci. Ancora non ci sono le giocate di alta scuola e Adrian fatica maledettamente ad essere incisivo nella zona "calda", ma l'atteggiamento tenuto ieri raramente lo si è visto. Grinta ai limiti dello stoicismo, una cattiveria sulle palle alte degna del miglior Gila ma soprattutto un porsi nei confronti di compagni che solo il leader veri hanno nelle corde. Mai un rimprovero, mai un gestaccio. Mai visto un Mutu così. Un Mutu che applaude, che arringa il pubblico, che cerca Jovetic e gli consegna i palloni più importanti con l'umiltà di un gregario. Questo significa avere cuore.
Cristiano Zanetti e Adrian Mutu. Due facce della stessa medaglia, due "ragazzi" che in modi diversi si sono presi la Viola sulle spalle e l'hanno guidata in una notte da sogno. Uno con il cervello e con l'intelligenza, l'altro col cuore, con il carattere. "Il mio obiettivo? Vincere il campionato ed arrivare in fondo alla Champions League". Così parlò Zanetti qualche settimana fa. "Perchè devo pensare ad altro, io voglio sempre vincere". Aveva aggiunto poi. Parole da vincente. Mentalità che troppe volte è mancata alla Fiorentina in questi anni. Mutu, ieri sera, ha poi tuonato: "Avanti così, ma stiamo con i piedi per terra. Questa partita ci deve servire per capire che possiamo giocarcela con tutti". Mettiamo insieme queste dichiarazioni, di questi due leader, e abbiamo la perfezione. Ecco perchè il gruppo li deve seguire. Perchè così si diventa grandi.