MUTU-JOVETIC, Passaggio di testimone
Da Fenomeno a fenomeno. Un maiuscolo, campi da calcare, palloni da calciare e reti da segnare di differenza. Ma la stoffa è quella e dopo le ultime prestazioni del riccioluto montenegrino si può difficilmente essere ancora accusati di essere più realisti del re. L'uovo di Colombo era lì, a portata di mano: dieci metri più al centro, cinque metri più avanti. La posizione perfetta per Jovetic? Siamo ad un tiro di schioppo. L'infortunio di Mutu era stato accolto dalle Cassandre come la sventura più grande che potesse capitare all'undici viola che si sarebbe presumibilmente presto trasformato in un'Armata Brancaleone. Invece no. Ci ha pensato il timido rockettaro di Podgorica a risollevarla da subito. A suon di dribbling, tocchi vellutati, passi felpati e, deo gratias, finalmente anche gol pesanti.
Sembra quasi un passaggio di testimone quello a cui stiamo assistendo meravigliati in queste giornate. Probabilmente lo è davvero. Perché se da una parte si ha un luminoso passato ed un incerto futuro, dall'altra i tarocchi viola dicono e vedono Jovetic. "Possono giocare insieme" sorride Prandelli. Lo faranno, in questi ultimi tre tuffi verso l'Europa. Più esterno, a destra, probabilmente il montenegrino, nuovamente seconda punta Mutu.
La sensazione però, chiara e cristallina, è quella. Jovetic sboccia a vista d'occhio, cresce e matura esponenzialmente. Tanto da non far rimpiangere Mutu che però, detto per inciso, è meglio che ci sia piuttosto che no. Perché la F del rumeno è maiuscola, quella del montenegrino ancora no. Se continua così, in ogni caso, Firenze può scervellarsi ancora in mille ingegnosi fioretti per gli anni che verranno. Perché ora Jo-Jo ha deciso anche di mettersi a segnare. Ed esultare, con le dita al cielo, come il suo idolo Kakà. Ok, in quel caso FENOMENO si scrive così, otto maiuscole e Palloni d'Oro come se piovesse. La strada è quella buona però.