MALEDIZIONI DA SFATARE
Maurizio Sarri ha detto di non sentirsi troppo turbato per il suo ritorno in panchina. Felice sì, anche perché la brutta malattia che lo ha colpito è per fortuna solo un lontano ricordo, ma non certo destinato a farsi sovrastare dalle emozioni, nonostante una partita che per la famiglia del tecnico di Vaggio ha un significato ben preciso. Anche più di quella contro il Napoli, che per l'allenatore rappresenta un pezzo di cuore e di (esaltante) carriera.
Eppure, numeri alla mano, un po' di preoccupazione Sarri sarebbe lecito che la nutrisse, visto che in carriera su quattro precedenti allo stadio Franchi (uno vissuto sulla panchina dell'Empoli, tre su quella dei campani) il tecnico non ha mai vinto: lo score per lui parla di tre pareggi e una sconfitta, ovvero l'ultimo risultato ottenuto nella tana della Fiorentina al termine di una partita - era il 29 aprile 2018 - che gli è costata la vittoria dello scudetto. I tifosi viola faranno i debiti scongiuri, eppure il ruolino di marcia parla chiaro.
Esattamente però come quello che riguarda il confronto diretto tra Sarri e Vincenzo Montella, che domani si troveranno di fronte per la settima volta in carriera: i sei precedenti, tuttavia, parlano soprattutto a favore del mister toscano che ha vinto in quattro circostanze (mai però quando l'Aeroplanino era a Firenze) e solo in due casi ha dovuto rinunciare ai tre punti (un pari e un ko, ovvero quando Montella era al termine della sua prima parentesi viola). L'ultimo successo dell'allenatore campano su Sarri è datato 10 maggio 2015, quando i viola batterono 3-2 al Castellani l'Empoli. Un'altra maledizione da sfatare.