“Dicembre il mese decisivo” ma mancano solo 12 giorni alla fine. E chi lotta?
Si salvi chi può, o chi vuole. Perché ormai sembra che il futuro della Fiorentina appassioni tutti tranne che i diretti interessati. Allenatore, giocatori, dirigenti. Proprietà. Nessuno escluso. Le toppe sono peggio del buco, tanto che Paolo Vanoli nelle ultime settimane ha sempre parlato di "dicembre come mese importante, decisivo". Il problema è che mancano solo 12 giorni all’inizio del nuovo anno, e la squadra appare confusa, sterile, disunita.
Il tempo stringe.
Se possibile la situazione è peggiorata dall’esonero di Stefano Pioli. E l’impressione è che non sia più possibile un miglioramento frutto del lavoro coerente e della programmazione. Più verosimile una gioia episodica dettata dal caso. Sta di fatto che il tempo stringe e che i punti di distanza dalla zona salvezza aumentano come le tasse, restituendo ogni volta una Fiorentina identica alla precedente. Immobile, al pari delle strategie societarie.
"Capire chi lotta".
In altre parole mancano due partite al mese di gennaio, quando “guarderemo in faccia i giocatori che non vogliono lottare”, come dichiarato da Vanoli nel post gara di ieri. Il guaio è che nel frattempo saranno passati due mesi esatti dal momento in cui il tecnico ha preso in mano (?) la situazione. Ecco perché fa sorridere, o forse piangere, sentirselo dire il 18 dicembre. Quando la Fiorentina potrebbe già essere condannata alla retrocessione.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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