LO STRAPPO

11.05.2019 11:00 di  Pietro Lazzerini  Twitter:    vedi letture
LO STRAPPO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Firenze si è svegliata questa mattina con il ritorno di Diego Della Valle (LEGGI QUI). Non un ritorno fisico, ma come ultimamente accade nel mondo Fiorentina l'ennesimo comunicato senza contraddittorio che punta il dito contro tutto senza entrare nel merito di come il club viola sia a un passo dal concludere un triennio di fallimenti tecnici. Il proprietario, ormai dal 2011 restio a parlare di Fiorentina ha scelto La Nazione per affidare una lettera aperta ai contestatori inviando messaggi trasversali al tifo, alla città e anche alle istituzioni, colpendo duramente il sindaco e l'amministrazione comunale uscente che negli anni ha lavorato a braccetto con il club per arrivare a chiudere il discorso stadio. Purtroppo lontanissimo dall'essere realizzato. 

Un attacco a 360° che non prevede autocritica come qualcuno aveva paventato, partendo dalle scelte della stessa proprietà, fino a quelle dei manager che sono strettamente legati agli stessi Della Valle. La stagione in corso, che vede la Fiorentina ancora in lotta per la salvezza, non viene menzionata se non per dire che "un minuto dopo la fine ci saranno molte cose che vogliamo affrontare con chiarezza e consapevolezza". La colpa di un rendimento scadente pare ricadere tutta sulla testa dei contestatori e quella della mancata realizzazione dello stadio, tutta sul sindaco e sul Comune. 

Una sorta di comunicato che, nel giorno della contestazione annunciata in Via Tornabuoni (LEGGI QUI), inasprisce i toni e chiama a raccolta in modo ancora più evidente, tutti coloro che da tempo chiedono un'altra proprietà. Una lettura dell'attualità che non abbraccia il reale umore di una città che fa della passione una delle sue caratteristiche principali e che in quasi 20 anni di "rapporto" non si è mai pienamente legata a chi possiede uno dei beni più preziosi dei fiorentini stessi. 

"Io credo che se viene considerato un così grande affare lo stadio dovrebbe farlo il Comune". Questo invece è l'attacco diretto al sindaco Nardella, reo di aver alzato i toni dopo la mancata consegna del progetto previsto per i primi giorni di maggio (LEGGI QUI). Uno strappo decisivo che allontana ancora di più i Della Valle da Firenze e dal suo futuro e che invece compatta il fronte di chi vorrebbe un passaggio di mano nel minor tempo possibile. 

Una lettera senza ritorno, che non prevede un domani nel rapporto tra i tifosi della Fiorentina e l'attuale proprietà, ma che allo stesso tempo non spiega cosa accadrà da ora in poi rimandando tutto a 1 minuto dopo la fine del campionato. L'accusa ai contestatori è quella di "attaccare" senza proporre. Diego Della Valle chiede "risposte precise", più o meno quel che chiede la tifoseria dopo tre anni di anonimato sportivo unitamente a qualche programma chiaro da rispettare nell'immediato futuro.  

La strada tracciata è chiara e non va nella direzione della pace e del rilancio (o dell'autocritica interna alla Fiorentina) che qualcuno aveva ipotizzato nell'ultimo periodo. Ma certamente le risposte sul futuro che restano sospese sarebbero dovute arrivare più che dai tifosi e dalla città, da chi oggi ha deciso di tagliare ogni ponte di dialogo.