LA VIA DEL GOL
E’ il bello delle gare ravvicinate, poter tornare subito in campo per non fossilizzarsi troppo sull’ultimo risultato. Nel bene e nel male. Domani contro lo Spezia la Fiorentina è chiamata a dimenticarsi di Roma, della Lazio, e soprattutto a farsi venire nuove idee, in particolar modo in un attacco che nelle ultime tre sfide è rimasto a secco per oltre 180 minuti.
Esclusa la gara con il Cagliari sono state le ultime due gare esterne ad aver lanciato i segnali più preoccupanti in termini di pericolosità offensiva, e non solo per l’assenza di Nico Gonzalez. Per inciso l’argentino è destinato a mancare anche domani al Franchi, dunque la corsa a tre per due maglie (protagonisti Callejon, Saponara e Sottil) è come minimo destinata a proseguire.
C’è semmai da augurarsi che il risultato del lavoro degli esterni sia migliore, almeno rispetto alla gara dell’Olimpico, fosse solo per cominciare a rifornire diversamente lo stesso Vlahovic. Troppe volte spalle alla porta, o chiuso nella marcatura dei centrali avversari, il serbo nelle ultime sfide ha faticato anche ad arrivare al tiro, tanto che con il Cagliari è riuscito a incidere solo su punizione e comunque più pensando agli assist che non alla finalizzazione.
Segno che mercato a parte anche in campo la vita per il numero 9 comincia a farsi più dura, meno scontata, perchè intanto i difensori lo hanno studiato per attuare le contromosse. Le stesse che evidentemente penserà di mettere in campo anche Thiago Motta, successore di Italiano a Spezia, contro il quale c’è da augurarsi che la Fiorentina ritrovi quella via del gol che soltanto qualche giorno fa, col Cagliari, sembrava tutt’altro che smarrita.