LA STAFFETTA
Archiviata la pratica Esbjerg, la Fiorentina torna a concentrarsi sul campionato. La "seduta di allenamento" andata in scena contro i danesi ha dato a Montella l'opportunità di poter effettuare quel turn-over indispensabile (come ribadito dallo stesso tecnico nel post-partita del Franchi) in vista dei prossimi impegni ravvicinati di campionato ed Europa League. Il pareggio finale, unica nota negativa della serata, non ha intaccato la buona prova fornita dalla squadra, trascinata come sempre dai due fari di centrocampo, Pizarro e Borja Valero, che dovranno rinunciare alla Lazio per squalifica (oltre a Diakitè).
In tutto questo, Mario Gomez è partito dal primo minuto dopo oltre cinque mesi dall'infortunio. Un ritorno gradito, atteso da tutti, che però ha evidenziato una condizione fisica ancora lontana da livelli accettabili. Sia chiaro, più che comprensibile, condivisibile e per nulla criticabile. D'altronde la tabella personale di recupero già prevedeva determinati tempi per il lavoro sul campo. Pian piano Montella sta concedendo minutaggio al tedesco, il quale ha sfruttato a pieno la sfida con l'Esbjerg per restare sul terreno di gioco per tutti i 90 minuti visto il ritmo lento della gara. "Spero di giocare meglio contro la Juve" - la battuta dello stesso Gomez dopo il fischio finale. Una speranza condivisa da tutta una città. Intanto, però, il presente è rappresentato dalla Lazio, così come la certezza in avanti della Fiorentina in questo momento porta il nome di Alessandro Matri. Con i biancocelesti, infatti, toccherà di nuovo all'ex-Milan partire dal primo minuto. Per Gomez, invece, l'opportunità di usufruire di un'altra settimana per mettere ulteriore benzina nelle gambe. All'orizzonte ci sono le tre partite con la Juventus. Ci sarà spazio per tutti. Soprattutto per SuperMario.