LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA
ha collaborato Pi.La
La mattinata a Siviglia scorre via silenziosa, quasi come se a Nervión questa sera non ci fosse in ballo nulla. Ma è proprio attorno alle 11:00, quando il primo caldo mattutino (salito fino a 34° nel corso del pomeriggio) inizia a seccare le gole che per le strade della città andalusa cominciano ad intravedersi i primi grappoli viola di tifosi, una serie di sciami silenziosi ma orgogliosi dei propri colori che sfilano per Siviglia muniti di immancabili sciarpe e maglie gigliate. Poca voglia di “fare casino”, di urlare un “forza viola” quanto mai attuale. Piuttosto, invece, tanta ammirazione verso una città che per tanti aspetti ricorda Firenze e che in queste ore ha affascinato un po’ tutti. Tifosi, stampa ed addetti ai lavori. È strano: anche le guide turistiche e le borse con decine di souvenir riescono a sostituire bandiere e fumogeni, nonostante tra poche ore ci si giochi una semifinale a dir poco storica.
L’appuntamento per spostarsi - scortati - al Sanchez-Pizjuan per i circa 1300 tifosi viola volati in Andalusia (qualcosa meno, visto i disagi che si sono creati nelle ultime ore, con il volo da Fiumicino di stamani mattina cancellato per un incendio all’aeroporto) è per le 19:00 in piazza della Cattedrale, il 5° monumento cristiano più grande al mondo. Un’opera d’arte di rara bellezza in cui spicca la Giralda, l’ex minareto islamico la cui costruzione si deve al califfo Abū Yūsuf Yaʿqūb al-Manṣūr. Ed è proprio ad un altro islamico che i tifosi viola, più di 800 anni dopo, faranno affidamento questa sera, a quel Mohamed Salah che non va in gol ormai dal 4 aprile scorso (2-0 alla Sampdoria al Franchi) e che in Spagna temono tutti al pari di Joaquin (che in tanti a Firenze e a Siviglia sperano possa indossare la fascia di capitano). La quiete ormai sta per finire e la tempesta sembra essere dietro l'angolo...