L'ATTRATTORE
Eppure qualcosa pare muoversi, e quanto riferito ieri dal Ministro della Cultura Franceschini sul fronte stadio rappresenta un primo passo verso la tanto discussa ristrutturazione dell’impianto del Campo di Marte (leggi qui). Il Franchi potrebbe infatti essere inserito nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e diventerebbe di fatto un grande attrattore culturale. In questo modo certamente nessuno aveva mai sentito chiamare lo stadio fiorentino, ma quel che più conta adesso è che dalle parole si passi rapidamente ai fatti.
Perchè quel valore artistico che di fatto si è rivelato primo ostacolo nelle mire di Commisso adesso va difeso secondo criteri chiari e precisi, e soprattutto riportato a originario splendore grazie a fondi pubblici che certamente debbono riguardare monumenti e patrimoni artistici del nostro paese. Evitando così di ripetere quanto il tempo ha riservato al Flaminio di Roma, stadio simbolo del rischio abbandono. La sintesi dell’intervento in questione sembra preludere all’arrivo di fondi importanti per intervenire sullo stadio e sotto questo profilo è soprattutto il Comune a poter salutare con soddisfazione l’intervento del Ministro, ma è logico attendersi anche reazioni da casa viola.
Commisso sull’ipotesi Franchi non è più tornato a parlare dal suo rientro in America, eppure non serve molta fantasia per immaginare un presidente comunque deluso rispetto alle idee iniziali. D'altronde la distanza tra progetti di crescita calcistica e patrimoni culturali tutelati dalle soprintendenze da queste parti è sempre stata evidente. E’ chiaro che molto della partita stadio si giocherà su come e quanto Commisso resterà convinto dal progetto portato avanti dal Comune, e adesso sostenuto dal Ministero, così com’è chiaro che il presidente dovrà anche capire con dovizia di dettagli se e dove guardare (altrove) nel caso in cui confermasse l’intenzione di cercare nuove soluzioni.
Ma se il puzzle è ancora tutto da formare resta la sensazione di una grande occasione persa per la città adesso in attesa di interventi pubblici, senza contare la stessa Fiorentina che da uno stadio di proprietà (magari meno "attrattore" sotto il profilo culturale, ma probabilmente più adeguato ai bisogni del bilancio del club e dei suoi tifosi) potrebbe comunque trarre grosse risorse per crescere a livello internazionale.
Assume perciò ancora più valore la prossima (probabile) visita di Commisso, argomento sul quale tante ipotesi coincidono con un arrivo a ridosso della ripresa del campionato. Archiviata la sfida al Milan la Fiorentina si augura di poter affrontare l’avvicinamento alla ripresa del campionato con un pizzico di tranquillità in più e avere il presidente vicino potrebbe rendere il lavoro in vista del Genoa ancora più approfondito.
Non solo le strutture porteranno Commisso in città, vista la vicenda del ricorso di Italia Nostra sul Viola Park appena inaugurata e soprattutto la prossima stagione da cominciare a programmare. Settimane decisive insomma, nelle quali guardare al futuro con in tasca una classifica possibilmente più rassicurante di quella attuale.