I DUBBI DI PAULO

03.10.2016 00:00 di  Giacomo Iacobellis  Twitter:    vedi letture
I DUBBI DI PAULO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Se non segni, non vinci. La logica di base del calcio non è troppo difficile da comprendere. Tiqui-taka, ripartenze, possesso palla, lanci lunghi: le varianti di gioco sono tante e molto differenti tra loro, ma l'obiettivo è sempre lo stesso. E la Fiorentina 2.0 targata Paulo Sousa, come ha ricordato il match dell'"Olimpico", è ancora assai lontana dalla strada per raggiungerlo. 

Sei gol fatti e sei subiti dopo altrettante partite di campionato: a confermare "il mal di gol" di Kalinic e compagni sono numeri sempre più allarmanti. Un trend calante già dalla seconda parte della scorsa stagione, che affligge tanto i singoli (vedi Ilicic e Kalinic, rispettivamente primo e secondo miglior marcatore della Fiorentina l'anno passato, ma fermi adesso a quota zero e a quota due centri) quanto il collettivo. "L’approccio? Non è una questione di gambe, dobbiamo giocare con più cattiveria, sennò gli altri ci mangiano". A cercare di dare un senso alla sterilità generale dei viola ci ha provato pure Borja Valero, intervistato nel dopo-gara di Torino.

Nessun problema fisico dovuto al cambio di preparazione, questa Fiorentina - a detta dei suoi leader - ha semplicemente meno fame e cinismo dei propri avversari. Aspetti che solamente l'allenatore potrà correggere, iniziando magari a cambiare qualcosa a livello di modulo (le due punte in questo momento sembrano essere la soluzione migliore per portare più attaccanti in area di rigore), di interpreti (Babacar ha segnato più di tutti, ma in Serie A è partito dal 1' solo una volta), ma soprattutto di mentalità. Il tempo non manca, considerando le due settimane di pausa, ma dalla sfida con l'Atalanta sono attese risposte concrete. Sotto porta e non solo.