GILA SI', GILA NO

08.12.2010 12:30 di  Tommaso Loreto   vedi letture
GILA SI', GILA NO
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image sport

Gilardino a gennaio, Gilardino in estate, Gilardino in bianconero. Il ritornello, da un po' di tempo, è sempre lo stesso. Il bomber della Fiorentina è al centro delle attenzioni bianconere da un pezzo. Più o meno da quando la tanto vecchia, quanto antipatica, "signora" cominciò a pensare a Cesare Prandelli. Nel progetto che vedeva l'attuale c.t. azzurro sulla panchina di Torino, il centravanti sarebbe dovuto essere proprio quel "Gila" portato a Firenze dallo stesso Prandelli.

Poi le burrasche estive avevano sconvolto il paesaggio, Prandelli era finito sulla panchina della Nazionale e il bomber, dopo qualche uscita poco apprezzata in società, aveva ripreso il suo cammino in maglia viola. Trovando anche gol pesanti, e spettacolari (rivedere alla voce: uno a zero sul Cesena). Ma le voci, in realtà, non si sono mai del tutto zittite. Con le sirene bianconere tornate di moda fra richieste d'informazioni viola e avances juventine.

Prima gli abboccamenti sul conto di Sissoko e Martinez, poi l'ipotesi di uno scambio fra centravanti, più volte anticipata e rilanciata proprio su queste pagine web (LEGGI QUI),  con Gilardino a Torino e Amauri a Firenze. Salvo imprevisti cambi di rotta dei viola nei confronti di Maxi Lopez, anch'egli comunque nell'orbita Juventus. Ad oggi risulta difficile, comunque, immaginare una partenza di Gilardino già a gennaio. La Fiorentina, del resto, dovrebbe aver fatto tesoro delle conseguenze che può avere la ristrutturazione di una spogliatoio a gennaio.

La partenza di Dainelli, infondo, è lì a ricordare come, fra i vari fattori del crollo verticale della scorsa stagione, ci fu anche uno scollamento dovuto ad alcune scelte, e ad alcuni cambi, mai del tutto efficaci. Lasciar partire Gilardino a gennaio, in pratica, potrebbe anche significare un'ulteriore necessità di rivisitazione della squadra che Mihajlovic, in questo momento, non può certo permettersi. In estate, poi, ci sarà tempo e modo per capire e riflettere ulteriormente su una trattativa che, comunque, da più parti viene sempre più raccontata e rappresentata nei suoi dettagli. Evidentemente, un fondo di verità in mezzo a tante voci, ci deve pur essere.