Fiorentina, tra numeri da incubo e nuovi equilibri: così si gioca la salvezza
La Fiorentina continua a vivere un momento sportivamente delicatissimo. Sei pareggi e altrettante sconfitte nelle prime tredici giornate hanno consegnato appena sei punti e nessun successo, con un totale di dieci reti all’attivo e diciotto subite. Un bilancio che ha inevitabilmente scosso l’ambiente e spinto la società a cambiare guida tecnica nel tentativo di evitare una spirale pericolosa. Un crollo difficile da comprendere, soprattutto perché la squadra era partita con ambizioni molto diverse, sostenute da un mercato giudicato competitivo e da aspettative di crescita immediata.
E se si pensa che a inizio stagione, su tutti i siti di scommesse, la Fiorentina non era certo indicata come candidata alla retrocessione, oggi lo scenario è cambiato radicalmente: il rischio è concreto e la classifica parla chiaro.
Un rendimento inspiegabile
Il dirigente Alessandro Ferrari ha definito la paura della Serie B come un sentimento “legittimo”, invitando a guardare la realtà senza filtri. I dati elaborati da Datascout descrivono una delle peggiori partenze tra i principali campionati europei: la squadra produce 0,82 gol ogni 90 minuti, quasi la metà rispetto a un anno fa, e solo un tiro su quattro inquadra la porta. Anche la fase difensiva mostra limiti evidenti, con una media di 1,64 gol incassati a partita, il 50% in più della passata stagione.
Il dato probabilmente più rivelatore riguarda gli xPoints: la Fiorentina avrebbe potuto raccogliere quasi 12 punti, ma la metà degli episodi è girata nel modo peggiore. Una componente mentale sempre più evidente, che ha incrinato certezze e fiducia all’interno del gruppo. L’addio di Pioli è stato la naturale conseguenza di un percorso che non riusciva più a invertire la rotta, con responsabilità condivise tra dirigente, allenatore e spogliatoio.
Per ripartire è stato scelto Paolo Vanoli, che ha portato subito metodo e pragmatismo. Il tecnico ha iniziato a lavorare su tenuta atletica e principi di squadra, insistendo su compattezza e spirito, consapevole che “è la testa a non far andare le gambe”. Nel suo lavoro quotidiano al Viola Park sta valutando soluzioni alternative al 3-5-2, compreso un possibile 4-3-1-2. L’idea di collocare Gudmundsson alle spalle di Kean e Piccoli potrebbe dare più profondità e continuità all’attacco, sfruttando la fisicità di Moise, ritenuto elemento decisivo nella corsa alla salvezza.
Un’indicazione chiara delle prime scelte del tecnico riguarda proprio l’utilizzo simultaneo delle due punte: Vanoli lo ha fatto in due partite su tre in campionato. L’unica eccezione, a Genova, è legata all’assenza forzata di Kean, sostituito da Piccoli con Gudmundsson in appoggio. In Conference, invece, l’allenatore ha scelto di ruotare inserendo Dzeko accanto all’islandese per far rifiatare i titolari.
Dal mercato estivo agli aggiustamenti tattici
Rievocare l’estate significa tornare ai giorni delle amichevoli, quando Pioli aveva più volte proposto un tridente offensivo. Una soluzione poi accantonata già a inizio stagione, sostituita prima dal 3-5-2, poi da moduli più ibridi come il 4-4-2 o il 3-4-2-1.
Vanoli potrebbe riprendere quel concetto ma con una struttura differente, affidandosi alla difesa a quattro per migliorare equilibrio e copertura e al tempo stesso aumentare il volume offensivo. L’obiettivo è evidente: ritrovare la via del gol, perché i numeri raccontano un crollo marcato. Dopo tredici giornate i viola sono fermi a dieci reti, contro le ventisette dello stesso periodo dello scorso campionato. Kean, Piccoli e Gudmundsson hanno prodotto complessivamente cinque gol e il miglior marcatore resta Mandragora.
La strada verso la salvezza
Il prossimo mese avrà un peso specifico enorme. Sassuolo, Verona, Udinese, Parma e Cremonese rappresentano cinque scontri diretti ravvicinati che possono determinare buona parte del futuro. La classifica dice ultimo posto a sei punti: servirà una scalata importante per provare a risalire.
Le proiezioni indicano una quota salvezza compresa tra 35 e 36 punti. Per raggiungerla i viola dovranno viaggiare a una media di almeno 1,2 punti a gara nelle restanti venticinque partite, migliorando drasticamente il ritmo tenuto finora.
Sul ciclo immediato, l’analisi numerica suggerisce che con 6 punti la Fiorentina rientrerebbe su una traiettoria credibile; con 9 punti si collocherebbe in una posizione favorevole. La soglia minima considerabile è di 5 punti, che però imporrebbe una seconda parte di stagione quasi perfetta.
Fare previsioni, però, conta relativamente: sarà il campo a decidere. E le prossime cinque giornate diranno molto della reale possibilità di compiere un’impresa che, alla luce della classifica, appare complicata ma non irraggiungibile.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
Partita IVA 01488100510 - Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione al n. 18246
© 2025 firenzeviola.it - Tutti i diritti riservati
