Cambio modulo? Ok, ma non è un dogma. La vera tattica sarà la risposta ai 3000. Una parte di Firenze è rassegnata

Cambio modulo? Ok, ma non è un dogma. La vera tattica sarà la risposta ai 3000. Una parte di Firenze è rassegnataFirenzeViola.it
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di Mario Tenerani

Sono giorni, esattamente dal post partita di Bergamo, che non si parla di altro. Del possibile cambio di modulo al quale Vanoli starebbe pensando. Dopo mesi di difesa a 3 sarebbe giunta l’ora di un reparto con 4 uomini. Magari appoggiato ad un centrocampo a 3 che sostiene a propria volta 2 trequartisti e un centravanti oppure 2 punte e uno come Gudmundsson dietro. Ipotesi, congetture, pensieri che potrebbero anche diventare realtà. Sia chiaro, una strambata è necessaria. Non tanto perché ci siano particolari geometrie da rispettare, quanto invece per provare a fare qualcosa di diverso. Visto che fino ad oggi la strategia di Pioli prima e Vanoli dopo non ha pagato. Mettiamo un punto fermo però: pensare che un difensore in meno possa diventare la panacea di tutti mali è pericoloso. Perché significa indurre un ragionamento che non sta in piedi. Il vero cambiamento dovrà arrivare dall’atteggiamento che i giocatori avranno intenzione di tenere in campo. Non solo grinta, ma applicazione feroce, concentrazione e voglia di arrivare prima dell’avversario sul pallone conteso. Se capiamo questo forse ci siamo, altrimenti ci sarà un altro brusco risveglio. 

All'altezza della gente viola - La vera tattica contro il Sassuolo sarà la risposta ai 3mila che hanno deciso di investire ancora nei sentimenti. Il Mapei sarà una bolgia viola anche perché storicamente i sostenitori del Sassuolo sono poco rumorosi. La eco di quell’impianto farà il resto. Corde vocali tirate al massimo, cuore e polmoni sugli spalti. Ma i viola in gara dovranno fornire una risposta a quei tifosi sempre pronti a darsi prima di ricevere qualcosa in cambio, in termini di prestazioni e risultati. Altro che 4-2-3-1 o 4-3-3, il miglior sistema sarà rendere orgogliosi gli ultrà della Fiesole che anche a Bergamo hanno sostenuto la squadra all’inverosimile. 

C'è chi non ci crede più - Una parte di Firenze sembra aver abbassato la guardia. La sensazione è che abbia perso le speranze, una sorta di rassegnazione strisciante. I numeri di presenze allo stadio sono la cartina tornasole. Una fetta di tifoseria non ha intenzione di contestare, ma si allontana progressivamente dalla Fiorentina. Una condizione che deve allarmare molto di più di chi invece brontola dalla mattina alla sera, ma in fin dei conti è sempre presente. Questo è il momento in cui Firenze si deve ritrovare unita, turandosi il naso e prendendo una pastiglia per il mal di pancia. Mettersi di traverso adesso avrebbe il sapore del suicidio calcistico. La Fiorentina tra i vari problemi da risolvere, il principale rimane la classifica, trova anche un’apatia di fondo da combattere. La politica deve convincere gli elettori a tornare alle urne. Questa società invece deve prendere sottobraccio chi non ne vuole più sapere e riportarlo alla stadio. Per tifare e credere in una salvezza che già oggi è parecchi in discussione