FIORENTINA-JUVE, I PIÙ E I MENO IN CASA VIOLA
Questi i più e i meno in casa Fiorentina al termine della finale di Coppa Italia persa 2-1 contro la Juventus:
I PIÙ
BONETTI: È nettamente l’attaccante che crea più grattacapi alla difesa della Guarino, svariando su tutto il fronte offensivo e servendo buoni pallone per le compagne. L’unica occasione da gol nel primo tempo capita su suoi piedi alla mezz’ora ma Giuliani con un intervento prodigioso evita il peggio. Stesso copione al 12’ della ripresa: botta a mezz’altezza e risposta super del portiere. Le va molto meglio al 30’ della ripresa quando di testa dimezza lo svantaggio.
MAURO: in avvio con una giocata si beve mezza difesa della Juve ma spara addosso a Giuliani, nella ripresa ci prova fino alla fine ma senza esito. Una delle ultime, in ogni caso, a mollare e che dimostra di essere di un livello superiore rispetto alle compagne (non a caso su di lei le voci di mercato sono già iniziate). Suo l'assist per il gol della bandiera di Bonetti.
GUAGNI: Cincotta coglie tutti di sorpresa schierandola in attacco e la sua propulsione offensiva si nota, nonostante un ginocchio da settimane ormai non in perfette condizioni. Come spesso avviene, il capitano delle viola è una delle ultime a mollare e quando un suo tiro a metà gara esce di poco se la prende calciando i cartelloni.
I MENO
OHRSTROM: partecipa alla frittata collettiva della difesa viola in occasione del vantaggio della Juventus: la retroguardia non l’assiste, è vero, nel momento in cui Girelli fa sponda di testa per la conclusione vincente di Ekroth ma la sua uscita non sembra perfetta. Così come anche la posizione del portiere svedese in occasione del bolide da 30 metri di Cernoia.
PARISI: la partita subito in salita non facilita il suo gioco, visto che è costretta fin da subito a fare gli straordinari nei ripiegamenti difensivi, trovando poco spazio in attacco se non nella prima fase della ripresa, quando la Fiorentina aumenta la pressione senza successo.
PHILTJENS: Cincotta la sostituisce per prima dopo 20’ della ripresa perché realizza che la sua spinta offensiva è ormai pari a zero. Nel primo tempo in ogni caso il copione non è diverso, visto che la belga offre poco contributo sulla fascia finendo spesso per essere travolta dai contropiedi della Juve.