DALLA ZAMPA ALLA PELLE D'OCA
I ben informati fanno sapere che Mario Gomez, dopo la visita sostenuta a Monaco, è apparso decisamente più tranquillo. D'altronde non c'era motivo di dubitare della guarigione annunciata qualche giorno fa, ma al tempo stesso farsi visitare dal medico che ti ha visto calcisticamente crescere, non può che rasserenarti. Lui, Gomez, avesse potuto sarebbe probabilmente già sceso in campo, ma l'infiammazione nella zona del tendine a "zampa d'oca" conferma come il rientro potesse essere complicato.
Non che ci sia un problema, ma chiaramente dalla guarigione del ginocchio alla piena efficienza un po' di tempo doveva necessariamente passare. Riparte, dunque, il toto-Gomez, anche se ad oggi immaginare il rientro del tedesco lascia il tempo che trova. Di certo non col Verona, magari con la Roma soltanto convocato, e poi chissà. Quel che più conta, tabelle a parte, è che adesso Gomez riprenda gradualmente i carichi di lavoro e che possa rientrare solo quando sarà nelle migliori condizioni.
Resta, allora, una lezione da imparare. Per i tifosi, per chi con la Fiorentina ci lavora come la stampa, e anche per gli stessi giocatori. Perchè una diagnosi di 6/7 settimane non ha fatto altro che alimentare voci e previsioni nemmeno troppo azzeccate su quelli che potevano essere i tempi di recupero di Gomez e perchè, alla fine, anche su questa vicenda (come tante altre) un pizzico di trasparenza in più non sarebbe certo guastata. Ancora un po' di pazienza, perciò, per un giocatore a lungo atteso per tutta l'estate. Presto Gomez si riprenderà la Fiorentina, ne siamo certi, e se la zampa di gallina resterà solo un ricordo chissà che ai tifosi viola non venga la pelle d'oca per le giocate del loro tanto atteso campione.