COMUNQUE PROTAGONISTA
Vien da pensare che praticamente in ogni bar di Firenze, ieri mattina, avrebbero volentieri offerto un cappuccino a Nikola Kalinic. Magari con quello stesso giglio disegnato che il croato utilizzò, qualche settimana fa, per salutare la città durante le vacanze di Natale. Erano i tempi in cui, dell'offerta cinese, se ne parlava pochissimo magari soltanto perchè sussurrata dai microfoni di radiomercato.
Oggi che gli scenari inevitabilmente sono cambiati resta negli occhi la prova del croato contro i bianconeri. Novanta minuti senza toccare mai il freno, battendosi da solo contro la difesa della Juve e trovando il gol che ha spianato la strada all'impresa dei viola. Una serata lontana anni luce da quella vissuta, sempre da titolare, con il Chievo nella gara di Coppa Italia di qualche giorno fa.
Eppure, al netto della gara da protagonista, adesso Kalinic è chiamato a gestire l'ulteriore pressione dei prossimi giorni. Quando si farà forse più chiara la posizione degli stessi cinesi, più propensi a soffiare sulle voci relative a ingaggi milionari per l'attacante che non su quelle che dovrebbero riguardare il cartellino. Fermo restando che per chiunque sarebbe difficile dire no a 10 milioni di euro, sono i 38 milioni per la sua cessione che lasciano in sospeso l'intera questione.
Ed è poi sotto questo profilo che si gioca la partita più importante, perchè la Fiorentina può anche vedere Kalinic al di sotto della clausola, ma non dei 40 milioni. Ipotesi questa, varrà ripeterlo, comunque secondaria alla scelta dello stesso Kalinic. Perchè poi, prima ancora che la società viola si ritrovi costretta a valutare una proposta concreta dei cinesi, qualsiasi futura mossa sarà determinata dalla decisione di Kalinic di andarsene o restare.
Un aspetto nel quale andrà considerato anche il probabile intervento dello stesso ADV che già in passato ha saputo trattenere qualche campione partito mesi dopo. Ma pur sempre un nodo cruciale che solo il diretto protagonista (lo stesso di domenica sera) può sciogliere. Fosse solo perchè tutto il resto del mercato presente e futuro (a cominciare da Zarate finito nel mirino del Watford di Mazzarri) passerà da quel bivio.