COMBATTERE LE PAURE

30.11.2020 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
COMBATTERE LE PAURE
FirenzeViola.it
© foto di DANIELE MASCOLO

E dire che veniva quasi da illudersi di fronte al primo quarto d’ora della gara di San Siro. Ordine tattico, qualche triangolazione precisa, niente di trascendentale, ma certamente qualcosa in più rispetto al recente passato. Quel lento tornare in carreggiata intravisto a Udine sembrava proseguire al cospetto di una squadra sì orfana del riferimento Ibra ma pur sempre prima in classifica. Poi però come spesso capita i rimbalzi della palla possono tradire, e far ancora più male se di mezzo ci sono distrazioni e  amnesie. 

Così il gol di Romagnoli, nato su un corner nel quale Pulgar dimentica il difensore rossonero, diventa prologo a un forcing dal quale i viola non riescono più a uscire, chiusi nell’angolo e salvati da Dragowski dopo che il severissimo Abisso aveva fischiato il secondo rigore. Certo, il palo di Vlahovic o il pallonetto di Ribery avrebbero riaperto una sfida che invece la Fiorentina non ha più scardinato, ma il problema di tante reazioni individuali a fronte di una risposta corale minima resta. Prandelli ha nuovamente fatto riferimenti alla psicologia di una squadra fragile, che dalle sue fragilità non riesce a ripartire. 

Insomma un quadro non del tutto rassicurante al pari di una classifica che stasera potrebbe pure peggiorare alla luce delle gare di Torino, Genoa e Parma quest’ultime destinate ad affrontarsi. In un modo o nell’altro urge trovare certezze alle quali aggrapparsi nei momenti più difficili delle partite, perché in assenza di leader carismatici in grado di prendere per mano l’intera squadra (altro elemento da valutare con attenzione nell’immediato futuro) la paura di scivolare ancora più in basso rischia di aggiungersi a tutte le altre regolarmente mostrate anche ieri a Milano. 

E per cominciare a combatterle seriamente forse servirebbe più un rimedio estremo come il ritiro vecchio stampo (pur con le difficoltà logistiche del caso) che non il giorno libero come da programma.