CHIESA, Alla Juve come Berna: le tappe dell'addio
Alla fine Federico Chiesa ha seguito la parabola del suo omonimo Bernardeschi: nati e cresciuti calcisticamente a Firenze, entrambi hanno lasciato la sponda viola per accasarsi alla Juventus. Curiosamente, tra l'altro, entrambi i calciatori sono stati acquistati dalla Vecchia Signora con pagamenti rateizzati: se nel caso del carrarino erano 40 milioni suddivisi in tre esercizi, per Chiesa la formula è ancora più articolata e prevede un prestito biennale da 10 milioni (3 la prima stagione, 7 la seconda) più un obbligo di riscatto condizionato a 40 milioni e ulteriori 10 di possibili bonus. Una trattativa portata a compimento solamente nelle ultime ore di questo particolare calciomercato, ma nata già un bel po' di tempo addietro. Proviamo dunque a ripercorrere tutte le tappe che hanno portato all'addio di Chiesa in direzione Juve.
La storia comincia già più di un anno fa, quando ancora Rocco Commisso non era approdato nell'universo Fiorentina. Non è un mistero, infatti, che la proprietà dei Della Valle avesse trovato un accordo su tutta la linea con la Juventus per la cessione di Chiesa, con l'inserimento di alcune contropartite tecniche - si è parlato di Demiral e De Sciglio su tutti - ed una valutazione finale complessiva probabilmente anche superiore a quella con cui è stato venduto ieri al club piemontese. Fu però proprio l'arrivo del tycoon americano a sbaragliare tutte le carte in tavola: sin dalle sue prime ore fiorentine, infatti, Commisso aveva fatto intendere che avrebbe trattenuto Chiesa almeno per un altro anno, e così alla fine è andata. Ma non è stata una permanenza facile, né scontata: tutti hanno infatti ancora negli occhi la scena del pullman durante il tour statunitense della squadra, ma anche la paradossale caccia al sorriso mancante che si è scatenata nelle settimane successive. Dopo la sostituzione di Montella con Iachini in panchina, Chiesa sembrava averlo pure ritrovato, ma non per questo aveva smarrito la sua voglia di accasarsi alla Juventus.
Finita la complicata stagione 2019/20, la svolta fondamentale. A fine agosto, la trattativa ha raggiunto un punto di svolta potenzialmente decisivo: Rocco Commisso si è convinto che la sua cessione fosse inevitabile, ed ha contemporaneamente abbassato un po' le sue pretese economiche, aprendo anche all'inserimento di contropartite, ma solo se di valore. Queste non mai sono arrivate, ma la Juventus - sempre rimasta in prima fila - ha capito di poter affondare il colpo, specie avvicinandosi alle ultime ore della finestra di acquisti e cessioni. Così, dopo un corteggiamento lungo almeno un anno e mezzo, ma anche qualcosa di più, si è arrivati alla conclusione di una telenovela che ha lasciato profonda delusione nel cuore di molti tifosi.