COMMISSO, "ORGOGLIOSO DI RAPPRESENTARE FIRENZE. CHIESA NON SARÀ IL MIO BAGGIO. TRA UN MESE IN AMERICA"
È il giorno della conferenza stampa di presentazione di Rocco Commisso: il nuovo proprietario della Fiorentina, che nella giornata di ieri ha acquistato il club viola dalla famiglia Della Valle per una cifra pari a 165 milioni di euro, ha preso posto all'interno della sala stampa "Righini" dello stadio Franchi. Dopo l'incontro con i giornalisti, è previsto il bagno di folla in tribuna. Ecco, intanto, le parole del tycoon italo-americano: "Innanzi tutto voglio citare tutte le persone che sono qui con me, da JP Morgan a Mediacom a Chiomenti. Di solito non è così veloce chiudere un affare così: è passato pochissimo tempo per fare l'affare. Oggi ho parlato con i dipendenti della Fiorentina e ho cercato di trasmettere il messaggio di velocità: adesso dobbiamo fare le cose "fast". So che è un modo di fare buisness diverso ma so a cosa vado incontro. Io sono emigrato in America ma mi sono rimasti dentro i valori di sincerità e lealtà. Voglio salutare tutti gli abitanti di Marina di Gioiosa Jonica per il modo in cui mi hanno cresciuto e mi hanno reso onesto. Il calcio mi ha dato tanto altrimenti non avrei fatto tutto quello che sono riuscito a fare. Quando ricevetti una borsa di studio ho iniziato ad amare il calcio, fin dal 1967. Dopo aver dedicato la mia vita alle industrie, ora posso tornare ad occuparmi di calcio: l'accoglienza che ho ricevuto qua è una cosa inimmaginabile, mai lo avrei potuto pensare. Come ho detto spesso, a New York nessuno mi riconosce, qui mi conoscono tutti. Sono orgoglioso di essere stato "gigliato" dal sindaco e di rappresentare questa bellissima città. Venni qua nel 1973 per fare una vacanza e vidi tante belle donne, pensavo che avrei fatto il playboy poi ho conosciuto mia moglie due settimane dopo".
Su quando è cominciata la trattativa con i Della Valle: "La prima offerta per la Fiorentina è stata nel 2016. Nel 2017 la famiglia Della Valle - che voglio ringraziare per come ci hanno dato la squadra - non mi hanno risposto, così come anche nel 2018. Mister Li? Non l'ho mai visto... so che ha perso più soldi lui in un anno che una singola persona nel resto del mondo. L'obiettivo mio era investire in questo settore: volevo acquistare una squadra importante in una bellissima città, anche se altre squadre - specie quelle del sud - mi hanno cercato. Io voglio ottenere molto con la squadra ma non voglio fare promesse che non posso mantenere. Credo che abbiamo ottenuto un buon prezzo e sono pronto a correre un rischio: sennò non sarei qua".
Sui tempi per la nomina di ds e allenatore: "Non posso dare una riposta precisa. Starò qui per altri due-tre giorni. Parte del mio team ripartirà oggi per gli States. Montella è in India per cui non poso parlarci, vi chiedo solo di darmi tempo perché abbiamo ancora due mesi davanti. Il closing è stato veloce: se pensate che Berlusconi ci ha messo due anni a vendere il Milan... I dipendenti della Fiorentina devono sapere che sono qui per non mandare via nessuno. Aiutatemi ad imparare e io imparerò velocemente".
Sulla bellissima notizia che deve dare: "Non è un giocatore... ma potrebbe arrivare dall'America".
Su Chiesa: "La mia intenzione è quella di tenere Federico Chiesa almeno per un anno. Non voglio che lui sia il Roberto Baggio di Rocco Commisso, ovvero che alla fine andrà alla Juve. Mi hanno assicurato che non c'è alcun accordo per far muovere Chiesa altrove. Non ho parlato con lui, è in ritiro e so che deve giocare domani".
Sul suo sogno: "Ripeto, non voglio fare promesse: cerchiamo di risolvere gli aspetti realtivi alle infrastrutture, non voglio buttare via 10 anni. Datemi tempo".
Sulla bella notizia: "Posso annunciare che la Fiorentina sarà in America tra un mese: giocherà contro grandi squadre contro l'Arsenal. Voglio che sia dato rilievo al fatto che per la prima volta una squadra italiana sia stata rilevata da un immigrato".
Sul nome di Luca Scolari come ruolo di CEO e un possibile approdo di Buffon: "Non sono problemi miei questi... spesso si inventano storie su tanti argomenti. Non ho avuto tempo di parlare né con Montella né con Corvino. Il motivo per cui resterò qui per qualche giorno è per affrontare certe situazioni. Capisco la pressione ma non sono faccende che si risolveranno in due-tre giorni; serve tempo per prendere le decisioni giuste. I diretti interessati hanno un contratto".
Sui giocatori che lo entusiasmano di più: "Quando ero piccolo tifavo Juventus perché vinceva sempre, perché c'era Sivori ed altri campioni. In America la Fiorentina non si vedeva quasi mai. Preferisco l'Italia anche se so che in tanti amano la Premier League. Io vorrei provare ad offrire un'alternativa alla Juventus, che vince sempre".
Sul modello di Fiorentina che dobbiamo aspettarci: "So che ci sono problemi del fairplay finanziario per spendere: è un circolo vizioso, se non hai buoni giocatori non puoi fare gli introiti che ti servono... ma spero che la Uefa dopo aver fatto favori al Psg, al Manchester e al Milan ogni tanto faccia un favore anche alla Fiorentina adesso. Io lotterò al massimo per questo club, io ho lavorato duro per arrivare dove sono. Vogliamo fare introiti come hanno fatto Inter e Roma, la Fiorentina ha lo stesso potenziale di queste. La Juventus fattura molto più di noi per questo dovrete darmi tempo per poter competere. Il calcio femminile? La squadra femminile gioca nello stesso stadio di quella maschile".
Sulla passione che deve trasmettere a Firenze: "Mi sono reso conto di cosa voglia dire essere a Firenze. Oggi sono stanco morto, avrei bisogno di un po' di pace. Stamattina mi sono arrivate tante chiamate e messaggio. Con Mediacom siamo arrivati ad un grande punto, adesso posso concentrarmi su questo nuovo progetto. Con Mediacom ho battuto Concast investendo 1 miliardo di dollari. In hotel avevamo una velocità internet molto bassa".
Sulla Fiorentina attuale: "Quello che è importante è fare un lavoro di squadra, tutti quanti insieme: ho visto la paura negli occhi dei giocatori contro il Genoa ma sono giocatori formidabili, che possono fare meglio di così. La stessa cosa era successa con Pioli e poi con Montella: forse erano un po' terrorizzati. La cosa che non accetto è il mentire, il rubare e il barare".
Su quanto cercherà di essere a Firenze: "La volontà è quella di essere qui spesso, ma non lo so con sicurezza: ci sono tanti aspetti come la salute e la famiglia. A NY ci sono due squadre, ovvero il NY City FC e i Red Bulls: io sono stato più volte a vedere la mia squadra che gli altri due presidenti messi insieme. Ho una polemica aperta con la MLS ma questo non ha nulla a che fare con la Serie A".