"AUGURI A..." I 56 anni di Prandelli, e non solo...
Lo sappiamo, a Firenze per Cesare Prandelli non è un gran momento. Vuoi perchè la nazionale italiana è sempre più ripudiata, vuoi perchè i tifosi vorrebbero vedere Pasqual in maglia azzurra (e detto tra noi, lo meriterebbe). Vuoi anche per certe incongruenze che il codice etico di Prandelli impone, e poi sottace. I classici due pesi e due misure. Succede che, a parità di squalifica, uno come Criscito (del Genoa, oggi allo Zenith) resta fuori e Bonucci (della Juventus) sta dentro. Uno come Osvaldo (colpevole di aver twittato contro il proprio allenatore Andreazzoli) sta fuori, ed uno come Balotelli (che non riconosce la figlia, sì avete capito bene...) sta dentro. Infine uno come Prandelli perde in maniera netta, quasi umiliante, l'amichevole contro l'Argentina e tutto ciò passa in sottordine perchè trattavasi di amichevole "santa". Ovvero organizzata in onore di Papa Francesco. Insomma, qualunque cosa faccia Prandelli va bene, Prandelli gode di immunità istituzionale. Purtroppo per lui, non a Firenze, perchè nonostante 5 anni meravigliosi il popolo viola è capace di capire, discernere, valutare se Cesare sbaglia o fa bene. Ci azzecca oppure da di fuori. E in questo momento, Cesare Prandelli non ci azzecca per niente. Anzi...
COMUNQUE, AUGURI CESARE! Detto questo, noi saremo sempre riconoscenti al "Mago di Orz", all'uomo che ci ha restituito dignità e blasone. Per questo gli facciamo gli auguri per il suo 56° compleanno, memori dei suoi 5 anni a Firenze, della partita di Torino e della prima qualificazione in Champions League. Memori del 3-3 di Genova e della seconda qualificazione in Champions. Memori delle 5 vittorie su sei del girone preliminare della Champions 2009-2010, della vittoria di Liverpool, dell'arbitraggio di Ovrebo, dell'illusione contro il Bayern. Quella sera ci siamo sentiti grandi, quasi imbattibili. Quasi... Poi lo strappo, la querelle con Diego Della Valle, l'approdo in nazionale. Diciamola tutta, Prandelli non ha mai lesinato parole dolci per il popolo viola, si sente cittadino fiorentino, ha comprato casa a Firenze (ha appena inaugurato la sua nuova dimora in piazza del Carmine). Sopratutto ha giurato eterno amore alla nostra città. E allora cosa vuoi che sia qualche peccatuccio dettato dall'orgoglio, dalla permalosaggine, dall'essere uomo e per questo fallabile. A differenza di chi lo vuol vedere perfetto, immacolato senza macchia e senza paura. Cesare è uno di noi, anche se un giorno allenerà una squadra a strisce. Se siamo quì lo dobbiamo anche a lui... Auguri Cesare.
P.S - A cosa si riferisce il "non solo"? Oggi è il compleanno anche del vostro umile cronista (sono parechio più giovane di Prandelli), e mi fa piacere condividerlo con i miei pazienti lettori. Scusate il disturbo...