WILSON, A Firenze c'è il vero Cabral. L'altro...
Pino Wilson, ex difensore della Lazio, con la quale ha vinto anche uno scudetto da capitano, è intervenuto prima della sfida tra la Fiorentina e i biancocelesti. Queste le sue dichiarazioni: "Non credo che la contestazione si ripercuoterà sulla partita di domani perché in campo scendono i giocatori, ma è chiaro che l'ambiente è frastornato in virtù delle promesse venute meno. Penso che, se non si superano certi limiti, è legittimo che i tifosi manifestino il loro stato d'animo. I calciatori andranno in campo con la stessa verve e la stessa fame di sempre, io non penso che inciderà la contestazione".
Perché non è scattata ancora la scintilla tra la Lazio e Sarri?
"Non lo conosco come persona, ma il suo dettame tattico non è stato compreso. Se le caratteristiche del giocatore sono quelle e sono reiterate nel tempo, difficilmente possono essere comprese cose nuove. Qualche passo indietro Sarri dovrebbe farlo, anche perché la classifica è tollerabile e discreta. Il problema grosso è quello di voler applicare un sistema di gioco che non è stato assimilato".
Che ne pensa della cessione di Vlahovic?
"Molto dipende da quello che è il rapporto giocatore-tifoseria. Faccio fatica a vedere un giocatore che pensi alla maglia davanti a 7-8 milioni, i tempi sono cambiati. Firenze è una città bellissima, ma stranamente ci sono questi allontanamenti voluti perché credo sia finito il tempo delle bandiere e di quelli che sono attaccati alla maglia. Davanti a tanti soldi si fa fatica, ma mi dispiace perché in una città splendida come Firenze non c'è questo tipo di sentimento. Vivi bene, c'è un bel progetto, un allenatore che rappresenta una novità al giorno d'oggi, io un pensierino ce l'avrei fatto fossi stato nel serbo".
Cosa ne pensa del derby tra i due Cabral?
"Quello vero l'ha preso la Fiorentina. I dati sono quelli, c'è poco da fare, quello buono l'hanno preso i viola".