Uefa, parla Marchetti: "L'Ifab sta testando nuovo regole per il fuorigioco. Coppe? Formato per il futuro"

Uefa, parla Marchetti: "L'Ifab sta testando nuovo regole per il fuorigioco. Coppe? Formato per il futuro"FirenzeViola.it
Oggi alle 14:44News
di Redazione FV

Il vice segretario generale dell'Uefa Giorgio Marchetti è intervenuto ai microfoni di Radio Rai durante la trasmissione Radio Anch'io Sport. Tra i tanti temi toccati ha parlato anche del nuovo formato delle coppe europee: "Non è un formato temporaneo, è il nuovo formato per tutte le competizioni europee. È stato pensato perché diventi il formato del futuro. Darà grandi soddisfazioni e migliorerà una formula che ha avuto un successo enorme e mondiale. Abbiamo constatato che funziona per incertezza, imprevedibilità, sorpresa e interesse. Ragioneremo con i club su qualche piccolo dettaglio. Ma il formato rimarrà tale".

Queste poi le considerazioni del vice segretario generale dell'Uefa sul Var
"Il Var è uno strumento essenziale per tutti. Nessuno può immaginare il calcio di oggi privato di questo supporto tecnologico. Ma è anche un elemento da maneggiare con cura, per evitare che trasformi il gioco in qualcosa che gli sportivi non amerebbero vedere. Per quanto riguarda il fuorigioco millimetrico, l'IFAB sta facendo degli esperimenti per testare una modifica delle regole del fuorigioco, che non sia più bastata su qualunque parte del corpo. Vedere annullato un gol per tre centimetri di piede o di spalla è qualcosa che si fatica a sopportare a livello di spirito di gioco. Vedremo a cosa porteranno questi esperimenti e se sarà possibile in futuro un fuorigioco non più basato più sui tre centimetri ma magari su una parte più significativa del corpo".

Questione stadi dopo le critiche di Ceferin, con quale occhio ci segue l'Uefa?
"Con un occhio estremamente attento. L'Italia è uno dei grandi paesi del calcio europeo e mondiale. Vedere una situazione infrastrutturale così precaria e così fuori dal tempo non è un elemento di beneficio per calcio italiano. Ci auguriamo che l'Italia riesca a dare una sterzata ai propri stadi, trasformandoli in stadi moderni e confortevoli, cosa che purtroppo non è in questo momento. Questo deve avvenire per forza, l'Italia non può mancare questo appuntamento col futuro".

In caso di mancati adempimenti, c'è il rischio di avere un numero inferiore di stadi rispetto alla Turchia, altro paese organizzatore di Euro2032?
"Manca ancora tempo, c'è tempo fino a ottobre 2026. Non posso pensare che l'Italia non sarà in grado di presentare cinque stadi con tutti i requisiti necessari. L'Italia deve farlo".