SCOMMESSE, Spunta una chat tra Fagioli e Bonucci
Che Nicolò Fagioli soffrisse di ludopatia non è più un mistero e a saperlo erano anche due suoi compagni che anzi, secondo quanto emerge da alcune chat, scommettevano con lui. Secondo quanto scrive La Repubblica agli atti della procura ci sarebbe una chat con Leonardo Bonucci, che pare fosse a conoscenza del vizio del giovane ma non c’è ancora nessuna prova che l’ex capitano bianconero partecipasse attivamente alle puntate. L’altro nome coinvolto sarebbe quello di un membro dello staff ancora senza nome.
Secondo quanto emerge dall’inchiesta, Fagioli in pochi mesi ha speso circa un milione di euro, con la polizia che sta cercando di capire se esistono gli estremi per i reati di usura o estorsione. Ma le conversazioni al vaglio della procura di Torino potrebbero dare inizio ad un effetto domino che sta facendo tremare il mondo del calcio italiano: per il codice della giustizia sportiva chiunque venga a sapere di un calciatore/società che abbia scommesso o sia in procinto di farlo ha l’obbligo di denunciare “senza indugio” la procura federale, pena una squalifica di almeno sei mesi.
L’omertà, sacra negli spogliatoi di calcio, in casi come questo può costare molto caro, e se i compagni preferiscono non parlare, le chat al contrario “cantano”: conversazioni con compagni della Juve, con Tonali, con Zaniolo. Che giocassero in siti illegali ormai è assodato, che il discorso fosse limitato al blackjack e al poker un po’ meno. La polizia ritiene infatti di aver trovato elementi che lascerebbero intendere che anche i due Azzurri avessero a che fare con puntate sul calcio. Al momento i pm non hanno voluto interrogare né Tonali né Zaniolo, che per questo hanno già fatto ritorno in Inghilterra nelle rispettive squadre, Newcastle e Aston Villa.
Il futuro per loro è incerto, in questi casi la squalifica ammonta a tre anni ma il patteggiamento può dimezzare la pena, sperando in attenuanti che potranno ridurla ulteriormente.