Sampdoria, Bazzani: «Fiorentina, tanti ricordi: e voglio vincere di nuovo»

13.01.2007 08:25 di  Andrea Pasquinucci   vedi letture
Fonte: Sito Ufficiale Sampdoria - sampdoria.it
Il centravanti della Samp tra la sfida dell'anno scorso e quella di domenica: «Fu la mia ultima, vera partita, ma fu anche una grandissima Samp. E adesso stiamo bene, mentalmente e fisicamente: possiamo e vogliamo vincere di nuovo». La sfida con la Fiorentina, un anno fa, segnò l'ultimo acuto di una stagione che di lì in avanti sarebbe andata spegnendosi. Si spense la squadra, che crollò, e si spense (con una prestazione di quelle di una volta) il campionato di Fabio Bazzani: i problemi nel riscaldamento a Reggio Calabria, qualche partita fuori, il crack dopo pochi minuti a Milano. Oggi che la Samp ha riscoperto orgoglio e risultati e Bazzani è tornato ad essere un calciatore, Samp-Fiorentina significa altro: c'è da dimenticare Catania e c'è da riprendere il filo di una riscossa che ha portato fino al quarto posto. Dimenticare quella partita, quel 18 gennaio, però, per Bazzani è impossibile. Lui lo sa, e sorride: «Ho troppi ricordi di quella sera per lasciarmeli alle spalle. Bei ricordi, anche: il risultato, la grande gara della Samp, la mia prestazione... Ho tutto chiaro in mente, come purtroppo ricordo bene anche il fatto che fu l'ultima vera partita che giocai. Pensavo di essere tornato, di essere pronto, e andai incontro ad un brusco risveglio. Però è tutto passato, e quel che mi interessa ora è la vittoria: speriamo di ripeterci domenica pomeriggio». Ha molto da dire e molto da raccontare, Fabio. E gira e rigira, come già dopo l'amichevole in casa dello Spezia, il dente che duole torna a essere Catania: «Scusate - attacca -, ma a me girano ancora per quella sconfitta. Stavamo facendo bene, chiudendo alla grande l'anno, e invece non abbiamo raccolto quel che meritavamo solo per colpa di qualche centimetro... Facevamo 3-3 a 10' dalla fine, il risultato non cambiava più e portavamo a casa un risultato importantissimo: saremmo quinti, adesso, questo è il rammarico più grande. Avessi potuto sarei tornato in campo alla sera, ma niente da fare. E c'era pure la sosta di mezzo... Però l'importante è che nonostante le settimane senza giocare siamo ripartiti bene, conquistando una vittoria preziosa in Coppa: vogliamo ripartire da lì, da come giocavamo prima di Natale e dal successo sul Chievo. Perché non è il caso di dimenticarsi che classifica avevamo due mesi fa: l'abbiamo ribaltata con le nostre forze e adesso non vogliamo rovinare quanto di buono abbiamo fatto». Mercoledì sera, per l'appunto. La qualificazione non è archiviata, ma vincere non crea certo problemi, anzi. L'impressione, però, è stata quella di una Samp un po' imballata, nella ripresa. Vero o no? «Vero, nel secondo tempo un po' abbiamo patito - ammette Bazzani -, ma bisogna anche considerare che abbiamo approfittato di questi giorni di pausa per caricare un po', per lavorare. Dopo una sosta ritrovare il ritmo non è mai semplicissimo, quindi non c'è di che preoccuparsi... Stiamo bene fisicamente, stiamo bene mentalmente e soprattutto stiamo lavorando come si deve: domenica lo dimostreremo». La Fiorentina, allora: non avesse penalizzazioni da scontare sarebbe abbondantemente quarta, sette punti sopra la Samp. Bazzani: «Non è che mi stupisca, la cosa... La Fiorentina ha valori notevoli, era logico che dopo un po' di tempo sarebbero venuti fuori. Certo, lavorare continuando a stare sotto lo zero deve essere pesante e qualche problema lo creerà pure, ma questa è una squadra forte, difficile da affrontare e completa in ogni reparto. Se possiamo metterla in difficoltà? Sicuro: a Marassi vogliamo rendere la vita difficile a tutti, e siamo in grado di farlo: basta metterci la giusta convinzione, avere fiducia nei propri mezzi. Io lo dico chiaro, Catania non l'ho digerita: quindi voglio ripartire e riprendere subito a far punti, qualunque sia l'avversario. Anche l'anno scorso la Fiorentina era fortissima e invece andò come andò. Rispetto sì, ma nessuna paura: possiamo e vogliamo vincere». Si torna sul doppio stop, perché proprio a Catania il tunnel è sembrato definitivamente alle spalle. La rabbia era quella dei tempi buoni: «Io sono stato sette, otto mesi a guardare gli altri giocare: mi sembravano extraterrestri, la mia normalità era l'infortunio», ricorda Bazzani. Che prosegue, in una lunga tirata che gli esce dal cuore: «Ora no, ora sono tornato. Gioco, mi alleno, lavoro come gli altri. Mi manca la rapidità, d'accordo, ma non è che quando stavo bene fossi poi così rapido... Mi sento forte dentro, ho cancellato le paure, i residui dell'infortunio: vedo la mia faccia triste di quei giorni e sorrido soddisfatto perché l'incubo è finito... Ripensarci, e capire che l'ho superato, è una grande iniezione di fiducia e di orgoglio. Ho lavorato tanto e tanto devo continuare a lavorare per recuperare la condizione e mantenerla, visto che tutti quei mesi di inattività non si cancellano alla svelta. Vi ricordate le mie prime partite? Inutile negarlo: le controllavo, non le giocavo. Usavo la testa prima delle gambe, dell'istinto. Gara dopo gara, però, allenamento dopo allenamento, le cose sono cambiate: ti accorgi che sei un uomo ritrovato, dici a te stesso che anche tu sei un giocatore e allora la tua realtà torna a essere la stessa dei compagni... Non avrò la brillantezza dei giorni migliori, ma nemmeno posso pretenderla: essere qui, adesso, pronto a giocare ogni genere di partita, mi rende felice». Con un altro Samp-Fiorentina davanti, guardacaso.