S. ESCOBAR, Cuadrado? Sulla fascia è imprendibile
Santiago Escobar, fratello di Andres Escobar (colonna della nazionale colombiana a U.S.A. 94 e assassinato da un sicario perché ritenuto colpevole dell'eliminazione della squadra dal Mondiale statunitense), ha parlato a La Gazzetta dello Sport anche della Colombia impegnata in questo momento in Brasile:
Escobar, come è cambiata la Colombia e il suo calcio in questi 20 anni?
"Il Paese ha trovato la via della pace e della riconciliazione, superando un’epoca durissima. Abbiamo ancora problemi sociali, ma il buio è passato. E nel calcio è tornato il talento. Anzi, rispetto al passato, i nostri giocatori si sono formati all’estero. Hanno respirato altra aria".
La chiave contro il Brasile?
"Non aspettarli, ma aggredirli. Sono un Brasile modesto, hanno difetti, e noi siamo rapidi, devastanti. Il modello è il Cile: con quella tempra possiamo prendere ora la Coppa che sognavamo nel 1994".
Ma molti dei convocati li ha allenati lei. Chi è il top?
"Nell’Independiente di Medellin ho cambiato ruolo a Cuadrado, da trequartista largo sulla fascia: solo lì sprigiona tutto il suo potenziale. È imprendibile, come James Rodriguez. All’Atletico Nacional ho lavorato con Ibarbo e Zuniga: fortissimi ed è una gioia vederli crescere a questi livelli. Poi anche Quintero, ex Pescara, e Jackson Martinez: una generazione super, più matura di quella di 20 anni fa".