PRANDELLI, Voglio ordine e carattere

18.08.2007 09:04 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione

Santana gioca. E nel tormentone degli esterni (un’odissea di trattative e infortuni) che ha segnato l’avvio di stagione viola, è già una notizia. Buona.
Quindi, un sms di mercato firmato Cesare Prandelli. Novità zero, nel messaggino istantaneo, ma proprio per questo importante: se arriva uno nuovo, sarà un esterno. Stop.
Poi ci si aspetta, ovvero se lo aspetta l’allenatore, una Fiorentina di corsa e di fatica. Pratica ma bella, se possibile perfino frizzante (prevedibili imballature a parte). Capace comunque di sveltire la manovra fin dove e fin quando può, ovvero finché regge il fiato. E insieme a ciò brava a ragionare, a collocare uno accanto all’altro i tasselli che compongono la manovra ordita da Prandelli. Questo si attende il tecnico dall’amichevole di lusso di stasera — meglio, di stanotte — allo stadio San Mames di Bilbao contro i baschi dell’Athletic. Inizio ore 22, impossibile seguire il match sia per tv sia su Internet.



PRIMA DI VOLARE a Bilbao, dove l’allenatore appassionato d’arte contemporanea non mancherà di visitare l’affascinante museo Guggenheim, ieri Prandelli ha salutato il ritiro di San Piero a Sieve con una conferenza stampa.
Chi lasciate a casa?
«Lavoreranno a parte i giocatori più in ritardo di preparazione, cioé Vieri, Semioli, Jorgensen e Osvaldo».
Quindi gioca Santana?
«Ha lavorato bene. L’idea è di farlo partire dal secondo tempo, vedremo quanto starà in campo (la speranza è una mezz’ora almeno, ndr). In campionato sarà disponibile sin dall’inizio, contro l’Empoli a Firenze».
A Bilbao l’ultima amichevole ma è la prima significativa...
«E’ una squadra importante e difficile. Con loro soffriremo, lo sappiamo, ma un test del genere ci serve per entrare in clima campionato. E in più inizieremo ad assaporare l’atmosfera europea».
Che Fiorentina si aspetta?
«Voglio vedere come reagiamo alle difficoltà. Voglio carattere e personalità, una squadra che sa cosa fare in campo. Mi aspetto fasi di grande velocità e altre in cui dovremo sempre cercare l’ordine tattico».
Le note positive del primo mese di preparazione?
«Abbiamo lavorato sodo, con carichi notevoli. E’ stata una scelta precisa, per avere 4-5 mesi di autonomia senza dover effettuare richiami atletici. Ci mancano reattività e velocità, ma miglioreremo a partire dalla prossima settimana. Anche a questo servono le partitelle in famiglia e le amichevoli contro avversari non blasonati. E’ stato confortante vedere come i ‘vecchi’, i giocatori con noi da due anni, hanno reagito alla fatica. Significa che abbiamo lavorato bene. Posso dire che oltre al fisico, abbiamo rafforzato il carattere dei nostri giocatori, ed è un aspetto fondamentale. Insomma, siamo orgogliosi di aver migliorato in generale le capacità dei ragazzi. I nuovi? Si stanno abituando, con maggiori difficoltà».
E le note poco liete?
«L’infortunio di Balzaretti e gli acciacchi dei nostri esterni. A Bilbao ce ne mancheranno tre... Questo mese è fondamentale per la condizione atletica dei giocatori, e purtroppo Jorgensen e Semioli sono un po’ in ritardo a causa dei problemi fisici che hanno accusato».
E quindi lei confida in novità dal mercato...
«Ripeto: se arriverà un acquisto, sarà un esterno sinistro, un uomo di fascia».
Il problema degli esterni non rischia di vanificare il nuovo modulo 4-2-3-1?
«Le partite giocate finora sono servite per capire se abbiamo alternative tattiche ai nostri esterni. Per questo ho provato Kuzmanovic, che tra l’altro in quel ruolo ha fatto bene...».
Sì, ma in Spagna quale schema sceglierà?
«Non escludo niente, anche di usare il vecchio 4-3-3, ma preferirei insistere con l’idea con cui siamo partiti quest’anno».
La prima impressione su Osvaldo?
«E’ un giocatore di cui Corvino mi parla da due anni. Ha le caratteristiche giuste per il gioco che dovremo fare. Una seconda punta che in casi d’emergenza può fare anche il primo attaccante o l’esterno. Vede bene la porta, ha una discreta reattività. Deve crescere, ma partiamo da una buona base...».