MENCUCCI, La verità sul tetto ingaggi
L’amministratore delegato Sandro Mencucci, che con i conti viola ha un rapporto più stretto degli altri, offre nuovi elementi. Uno di questi rappresenta un chiarimento decisivo, almeno sotto forma di pianificazione per il futuro. Ma seguiamo, se possibile, un filo logico.
Il tetto salariale cambierà in caso di qualificazione in Champions?
«Messa in questo modo la domanda è incompleta. La strategia sugli stipendi comunque non cambierà, il nostro obiettivo è destinare ai contratti non più del 50 per cento del fatturato».
Che ora è di circa 70 milioni.
E se per ipotesi raddoppiasse?
«Se dovessimo fatturare 150 milioni, la metà potrebbe essere destinata al monte stipendi. Quando dico che la strategia non cambia, penso a questo rapporto: cinquanta e cinquanta. In questo momento siamo leggermente fuori misura, per pagare i calciatori e lo staff se ne va il 55 per cento dei ricavi. A queste condizioni il tetto salariale rimane lo stesso, ne riparleremo in caso di qualificazione in Champions o se il nostro ufficio marketing sarà particolarmente bravo a trovare nuovi introiti...».
Ci sono trattative a breve termine per rinnovare contratti?
«Quelli che scadono nel 2011, come nel caso di Mutu, per ora non vengono presi in considerazione».