MALAGÒ, V. Park progetto più importante nel settore
Intervenuto in un'intervista rilasciata al sito ufficiale di ACF Fiorentina, il presidente del Coni, Gianni Malagò, ha parlato così:
Viola Park? "Ne ho sentito parlare in passato. Sono sconvolto, nel senso positivo della parola, dall’importanza del progetto. Credo di avere una discreta conoscenza delle iniziative simili: è il progetto più importante esistente in Italia in questo settore. Ho detto a Barone che è una scelta non solo giusta, ma doverosa. La Fiorentina ora ha una casa, in termini di bilancio ha qualcosa da patrimonializzare. Si potrà lavorare bene con i vari settori e i tifosi potranno star vicino alla squadra. Complimenti per il progetto".
Investire sul settore giovanile? "Chi non lo fa, non ha una giusta visione. Capisco che questo tipo di operazione non ha mai un ritorno in brevi termini, ma in lunghi. È un lavoro di semina. Il Viola Park fornisce la possibilità di dormire, mangiare, allenarsi e di essere curati. E poi il contesto scenografico è meraviglioso, con le colline di verde".
Strutture? "Serve defiscalizzazione, rispetto dei vincoli e valorizzazione dei luoghi".
Procuratori? "Penso che innanzitutto ci sia una legge dello stato che demanda al Coni l’onere e l’onore per individuare le dinamiche per l’iscrizione di questa figura. I criteri sono molto selettivi. Negli ultimi 4 mesi meno del 10% non sono stati abilitati. Fin quando ci sarà una contrapposizione tra loro e la società, è chiaro che ci saranno feriti. Quest’azione va regolamentata rispettando la loro professione. Se i procuratori ritengono che non ci debba essere un limite, credo che questo possa comportare qualcosa di drastico".
Il presidente Commisso? "Sempre molto affettuoso. C’è un’amicizia importante con Joe barone e Daniele Pradè. Devo dirlo francamente, quando all’inizio di qualche anno fa mi chiedevano di proprietà non italiane, ho sempre detto una cosa: chiunque tifoso vorrebbe avere il presidente della propria scuola di calcio, come il suo migliore amico, poi devi andare nella vita reale. Verso persone come Rocco Commisso, con l’idea di essere un mecenate moderno, bisognerebbe essere grati a vita”.