KOKORIN E L'ITALIANO, Ho problemi ma lo capisco

09.09.2021 14:35 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
KOKORIN E L'ITALIANO, Ho problemi ma lo capisco
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Qualche altro passaggio dalla lunga intervista dell'attaccante viola Aleksandr Kokorin al sito ufficiale della Fiorentina. Iniziando dal suo rapporto con il paese natale, la Russia: "Non mi manca, perché ho vissuto in Russia per molti anni. Sono nato a 600 km da Mosca, in una piccola città, e dopo aver iniziato la mia carriera mi sono trasferito a Mosca quando ero molto piccolo, avevo 10 anni. Poi ho vissuto lì per 15 anni. Per questo non mi manca la Russia, perché ho vissuto in tutte le città più belle, la conosco molto bene e voglio vedere alcune città europee. Se la nazionale partecipa a una grande competizione, come il Mondiale o l’Europeo, ovviamente è molto importante per me, e conservo queste partite nei miei ricordi. Ho giocato nel campionato russo per 12 anni, i primi due o tre anni sono stati molto importanti perché ho cominciato, in seguito ho cominciato ad adattarmi. Ovviamente le grandi competizioni sono un ricordo importante per me".

Non sono però solo rose e fiori: "In Russia per me è molto difficile essere famoso, perché anche quando commetto dei piccoli errori le persone ne parlano come se fossero un grosso problema. Magari faccio qualcosa che penso sia giusto per me, ma le persone che mi seguono pensano che non lo sia. Sarei un essere umano come tutti gli altri ma quando sei un calciatore professionista a volte inizi a essere molto famoso e devi pensare bene a quello che stai facendo".

Quindi, il suo rapporto con la lingua italiana: "Prima di arrivare a Firenze ero stato solo a Milano, per una piccola vacanza di due-tre giorni, poi nel 2012 ho trascorso due mesi a Roma, dopo un infortunio. Avevo iniziato a imparare l’italiano, ma ho qualche problema. Adesso ho in programma di continuare, a studiare ho iniziato online e continuerò. Capisco molte parole ma non capisco come strutturarle. Capisco quello che vuole il mister e che cosa dicono i miei compagni, ma per ora capisco e basta. Parlo un pò di più con Dragowski, perché è polacco, quindi di un paese non molto distante dalla Russia. Lui mi capisce visto che la lingua polacca è molto simile al russo. Parlo anche con Dusan Vlahovic e Milenkovic, anche con loro ci capiamo molto bene, con loro parlo anche in inglese. Quando voglio parlare mi sforzo di farlo in italiano o in inglese".