JUVE e INTER, La coperta è ancora corta

Difese ballerine e arrivano le sconfitte. Milan troppo incompleto
06.08.2007 12:10 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Il Tirreno

Prevedibile lo smacco di Birmingham, tre giorni dopo gli applausi dell’Old Trafford, con il Manchester United umiliato davanti ai suoi settantamila tifosi. Naturale che in questa fase della stagione la concentrazione scemi da impegno a impegno. Aggiungete la versione-sperimentale attuale da Mancini: difesa a tre, centrocampo di scarso filtro, questione di automatismi che non c’erano. L’Inter ha perso la terza gara dell’estate e della sua tournee inglese e questa, se volete, è già una notizia, avendo ancora in mente la collana infinita di risultati positivi messa assieme nello scorso campionato.
La principale eredità della lunga trasferta in terra di Albione? Una su tutte: la grande intesa tra Zlatan Ibrahimovic e David Suazo, in campo assieme - complessivamente - per un’ora e un quarto, capaci, in quel breve arco temporale, di segnare due reti a testa, scambiandosi assist e palloni invitanti, spaziando su tutto il fronte d’attacco. L’honduregno è apparso straripante nelle azioni di rimessa, bravo com’è ad infilarsi negli spazi, distanziando gli avversari: fino a tredici anni correva i 100 metri in poco oltre undici secondi, la dote gli è rimasta diventando virtù assoluta in un calcio dove i velocisti puri sono merce sempre più rara. Mancavano i reduci della Coppa America (soprattutto Cambiasso): nerazzurri dunque non al completo. con dei buchi evidenti nell’organico.
E quel Chivu ancora spaesato: c’è da capirlo dopo un’estate con la valigia, al centro di un tormentone infinito, l’inizio del ritiro con la Roma poi l’atterraggio improvviso nel pianeta-Inter. Primo obiettivo: la Supercoppa contro la Roma del 19 agosto, la prima partita che conta della nuova stagione. Per quella sera Mancini e Moratti pretendono un’Inter quasi perfetta: la facilità con cui guadagna il tiro, in attacco è già ottimo indizio. Restano da limare alcuni meccanismi difensivi, trovare le gambe giuste e soprattutto trovare in fretta un Adriano quantomeno decente.
Mancano venti giorni al campionato: l’Inter perde ma non preoccupa. E Juve e Milan come stanno? Ecco il borsino dell’attuale scorcio estivo di bianconeri e rossoneri.
I guai di Ranieri. Ovvio che una squadra così rivoltata dal mercato potesse patire in agosto carenza di amalgama. In ritardo due colonne della difesa voluta da Ranieri, il ceco Grygera e Andrade, non ci fossero state le uscite e i miracoli tra i pali di Gigi Buffon i palloni vaganti a centro area si sarebbero tramutati in altrettante reti al passivo.

Una sola rete (di un terzino, Molinaro, e tra l’altro con una prodezza personale da 25 metri) nelle ultime tre gare: non funziona l’attacco, mal rifornito dalle fasce laterali, dove per il momento Salihamidzic sta facendo rimpiangere il titolare Camoranesi. Ranieri non ha ancora deciso se seguire il classico schema 4-4-2 oppure varare il tridente offensivo.
Iaquinta, fisico di ferro, ha bisogno di carburare a causa della sua stazza. Bravo l’ex empolese Almiron, da rivedere Tiago. Proprio il portoghese, alla lunga, potrebbe costituire un problema perché il nocciolo della Juve di quest’anno si anniderà proprio nella agognata intesa tra lui e Almiron. Se i due ingranano, la Juve sarà sicuramente in grado di lottare per il terzo-quarto posto, altrimenti Roma e Fiorentina si porrebbero al mozzo delle due milanesi sorpassando la Signora. Criscito dimostra personalità. Ora la palla passa a Ranieri: delittuoso sarebbe non indovinare il modulo giusto per la Juve alla luce dell’invitante calendario iniziale.
Ingiudicabile Milan. Il torneo di Mosca è diventato importante più per gli echi del mercato che per reali indicazioni tecniche. Sulla piazza Rossa è giunta la notizia dell’ufficialità dell’ingaggio di Pato, qui il Milan ha ancora braccato (la trattativa prosegue a fari spenti) l’ariete Baptista. Rossoneri in maschera, avendo lasciato in Italia Inzaghi, Ronaldo e Gilardino. Kakà si è esibito da centravanti, centrocampisti in logico ritardo di condizione. Sconfitta ai rigori con il Psv, vittoria sempre dal dischetto con i padroni di casa della Lokomotiv con Kakà già a segno e Seedorf che ha mostrato evidenti progressi di condizione. Tra venti giorni, assicura Ancelotti, i Campioni d’Europa saranno al settanta per cento della forma, pronti, nella notte di Montecarlo, a mettersi in tasca, contro il Siviglia, la Supercoppa Europea.
Il primo grande obiettivo di Berlusconi e Galliani, segretamente convinti di poter puntare al Grande Slam con l’Intercontinentale e la Champions League al vertice dei desideri.