IACHINI, Domani non saremo attendisti. Ribery...

26.06.2020 15:09 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
IACHINI, Domani non saremo attendisti. Ribery...
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© foto di Giacomo Morini

Giuseppe Iachini, allenatore della Fiorentina, ha parlato alla vigilia della gara contro la Lazio ai canali ufficiali del club viola. Queste le sue dichiarazioni:

Come si affronta la squadra biancoceleste?
"La Lazio sono diversi anni che lavora con Inzaghi, sta facendo un ottimo lavoro, con un gruppo rinforzato con giocatori di qualità e spessore. Da anni sono nei vertici della classifica quindi ci vorrà da parte nostra una grande partita sotto l'aspetto tattico, sotto l'aspetto dell'attenzione, della concentrazione per 95 minuti senza rinunciare a fare i nostri movimenti nella fase offensiva perché con queste squadre non puoi essere attendista e devi creare i presupposti per andare anche tu a creare dei fastidi agli avversari".

Quanto è importante il rientro di Ribery?
"E' un giocatore di esperienza, di grande qualità che alza il tasso di personalità, di furbizia e di malizia. Abbiamo la seconda squadra più giovane del campionato, non può che far bene il suo reintegro in gruppo. I numeri di questa ripresa dicono che la Fiorentina insieme all'Inter è la squadra che ha avuto più occasioni da gol, ha creato i presupposti con maggior tiri in porta, quello che dobbiamo fare è questo. Certo ci vuole un po' più di precisione perché creare e tirare in porta 21 volte, 15 dentro l'area piccola, prendere traverse, salvataggi sulla linea... Bisogna essere più cinici e più concreti. Ci è mancata questa fase finale dell'azione, con qualche gol in più visto che si meritava potevamo ottenere bottino pieno".

Che idea si è fatto della partita contro il Brescia?
"Sono gare che nascono in una certa maniera, ogni partita ha storia a sé. Il primo tempo ci hanno ammonito tre giocatori difensivi, uno l'ho tolto come Dalbert, gli altri due, Ceccherini e Caceres, erano lì sul filo e non a caso avevo fatto scaldare Milenkovic. Uno o l'altro, aspettavo una mezza sensazione per poter capire chi dei due poteva essere il più indiziato a poter uscire. Non c'era stato nessun fallo in precedenza e in quelle situazioni si fa fatica anche ad intervenire. Ce ne fosse stato uno si sarebbe potuto intervenire e l'avrei fatto subito, invece essendo tutti e due ammoniti... Caceres è poi stato espulso e la partita ha preso una piega ancora più difficile, ma la squadra sul piano fisico, dell'intensità e del gioco ha fatto bene ed ha tenuto il campo molto bene, non sembrava nemmeno che fossimo in 10. Dietro non abbiamo rischiato quasi niente, davanti abbiamo fatto di tutto e di più, peccato che ci sia mancato il gol, ma guardiamo avanti con fiducia continuando a lavorare e sapendo che nel calcio devi mettere la palla dentro. Con la crescita dei nostri giovani sono convinto che riusciremo a farlo".

La Lazio ha finito con ritmi più bassi, la Fiorentina no.
"Quando si riprende dopo tre mesi non sai mai come ritrovi la squadra, d'altronde non si sono fatte partite, ci si allenati solo sul campo poi arriva il match e le sensazioni sono diverse su un campo senza pubblico, senza tifosi e ci vuole grande attenzione e grande concentrazione. Siamo partiti i primi 20 minuti un po' così però piano piano la squadra è sempre andata in crescendo e sul piano fisico siamo arrivati alla fine e stavamo molto bene. I ragazzi hanno tenuto bene il campo anche se sono stati 25 minuti in inferiorità numerica, la squadra ha giocato, ha costruito, ha creato i presupposti per vincere. Non mi permetto di poter andare a valutare quello che succede in casa degli altri, non ne conosco bene le motivazioni, i perché in un senso o nell'altro. Da parte nostra possiamo dire che la squadra nel secondo tempo è cresciuta sotto tutti i punti di vista".

Le assenze porteranno ad un cambio di modulo?
"Noi stiamo lavorando su più situazioni tattiche che possono esserci utili sul campo e da poter affrontare quindi ogni partita ha una storia a sé, i ragazzi hanno lavorato e stanno lavorando bene, dobbiamo stare attenti a valutare tutto perché giocando gare così ravvicinate ci può essere qualcuno con acciacchi, particolarmente affaticato... Mandarlo in campo significherebbe rischiare di fargli finire la stagione perché mancano 30 giorni e bisogna fare tante partite. Andarsi a complicare la vita con gli infortuni, un affaticamento che diventa uno stiramento, un infortunio che diventa più grave... A quel punto si dovrebbe fare a meno di qualche ragazzo e va evitato. Valutiamo bene, abbiamo un'altra seduta di allenamento per capire chi ha recuperato meglio, chi è più in condizione dopo la partita con il Brescia e dopo decideremo".

La Fiorentina ha fatto meglio in trasferta che in casa. Come mai?
"E' una fatalità perché noi abbiamo costruito tanto fuori casa, abbiamo fatto gol, vinto a Napoli, segnato 5 gol a Genova con la Sampdoria, abbiamo costruito anche in casa creando i nostri presupposti per fare gol, però forse non siamo stati abbastanza fortunati e bravi per portare a casa le partite perché ne abbiamo avuto le occasioni per fare dei punti in più. Dobbiamo continuare a spingere, a giocare per creare i presupposti affinché le azioni ci siano, che la squadra giochi e si muova in un certo modo nel campo. Questi sono passaggi che quando davanti hai tanti ragazzi giovani come Vlahovic, Cutrone, Chiesa, Sottil, Agudelo, Ghezzal... Tutti hanno bisogno di fare dei passaggi per poter sbagliare, è così e fa parte della crescita di un ragazzo. Continuiamo a lavorarci durante la settimana perché possano essere ancora più concreti e ci auguriamo che lo facciano presto".

Cambia qualcosa a giocare alle 21:45?
"Soprattutto in virtù della partita seguente perché si finisce più tardi, si riposa meno, diventa fondamentale il viaggio, andare a riaffrontare la partita successiva recuperando maggiori energie possibili. Essendo la gara successiva dopo 2 o 3 giorni e non dopo una settimana diventa problematico, così tardi può essere un problema... Finire a mezzanotte, rientrare alle 3, alle 4 del mattino può cambiare le cose. Dobbiamo abituarci e far sì che non sia assolutamente un alibi, ma una constatazione di fatto però dobbiamo giocare, fare in modo di trovare i punti e vincere le partite".