FIORENTINA, Una maglia per tre
Tutti sapevano che non sarebbe stato facile per Prandelli gestire il dopo- Toni. E così è stato. A metà stagione la Fiorentina non ha ancora scelto il centravanti titolare. Pazzini, promosso in estate a scatola chiusa, non ha sfruttato al meglio l'occasione che gli è stata concessa. Un piccolo fallimento che rimette tutto in discussione. Da gennaio ci sarà una volata a tre per il ruolo di spalla di Mutu. Una «sfida » tra il vecchio ma rigenerato Vieri, il balbettante ma talentuoso Pazzini e l'ultimo arrivato, la vera scommessa di Corvino, il predestinato Cacia. Il ritiro di inizio anno a Marbella servirà anche per stabilire le nuove gerarchie. Ricordiamo che la Fiorentina ha salutato l'anno (travolgendo il Cagliari) con questa «classifica»: Vieri titolare e Pazzini utilizzato nelle Coppe. Ma Cacia potrebbe mettere tutti d'accordo. Se non subito, l'ex attaccante del Piacenza avrà bisogno di un minimo di tempo per ambientarsi, quantomeno a medio periodo.
LA RINASCITA DI BOBO Diego e Andrea Della Valle hanno vinto una scommessa che, in estate, sembrava impossibile. In sei mesi Bobo ha conquistato tutti, buttando giù otto chili di grasso e ritrovando la voglia di segnare e di divertirsi. Per caratteristiche tecniche e per personalità Vieri è l'unico che poteva mettersi addosso la maglia di Toni. E così è stato. Bobo è diventato un punto di riferimento tattico e un leader (silenzioso) dentro lo spogliatoio. In più ha trovato un giusto feeling con Mutu. I suoi movimenti aprono spazi preziosi al fuoriclasse rumeno, in lizza per il titolo di capocannoniere del campionato. Per compiere l'ultimo salto di qualità Vieri ora ha solo bisogno di giocare. Per essere al top gli mancano quindici minuti di tenuta fisica e un dieci per cento in più di esplosività. Lui è convinto di poter festeggiare già alla ripresa del campionato il gol numero 200. Ed è pronto a rinnovare per altri due anni il contratto con la Fiorentina. Se Corvino vuole, firmando anche in bianco.
LA DELUSIONE PAZZINI Una premessa: il giovane attaccante viola merita la sufficienza piena per quanto ha dimostrato dal punto di vista tecnico e per il suo continuo mettersi a disposizione dei compagni. Ma la pagella diventa disastrosa quando si analizza il rapporto minuti giocati-gol. La sensazione è che Pazzini, almeno per il momento, non abbia la maturità per operare da prima punta. Non dimentichiamo che Toni, tanto per restare al paragone più classico, alla sua età ancora vagava per i campionati «minori ». Il problema è che questa Fiorentina, decisa a lottare per un posto in Champions League, non può permettersi di aspettarlo. Prandelli, in estate, aveva scelto di dare una mano a Pazzini garantendogli cinque mesi da titolare inamovibile. A prescindere dai gol, a prescindere dal suo rendimento. L'operazione, però, è fallita. Pazzini, per il momento, è destinato a trovare spazio nelle Coppe. E resta in piedi un vecchio interrogativo: Giampaolo è una prima o una seconda punta?
LA SCOMMESSA CACIA E' l'uomo del futuro. Su di lui sono pronti a scommettere tutti. Cacia ha molti anni in meno rispetto a Vieri ed è, già oggi, molto più goleador di Pazzini. Insomma, in prospettiva sembra l'ideale numero 9 viola. Prandelli non vede l'ora di misurarlo. Cacia, che entrerà in gruppo durante il ritiro spagnolo, potrebbe essere impegnato subito in coppa Italia e, sicuramente, verrà inserito nella lista Uefa. Chi lo conosce bene assicura che Cacia ha la personalità giusta per mettersi subito il lizza per una maglia da titolare. E in casa via sono in molti a sussurrare che anche la Fiorentina, da gennaio, avrà il suo Pato. A metà stagione