DS WATFORD, Deulofeu tra i primi 10 attaccanti in A
Cristiano Giaretta, ds del Watford, è intervenuto in diretta a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini e ha parlato dei tanti affari passati dalle parti del club di Pozzo: "L'esperienza inglese è affascinante e formativa, sono contento di essermi trovato qui al momento giusto: mi sento l'età giusta. Le cose stanno andando abbastanza bene, c'è da lavorare molto. Il Championship è affascinante ma anche intenso, lungo e competitivo: il nostro obiettivo è quello di tornare in Premier League, una sfida importante ma credo che abbiamo la rosa adatta per fare questo tentativo".
Dei tre rientranti dal Watford all'Udinese (Pereyra, Pussetto e Deulofeu) chi può dare di più?
"Avevano già giocato tutti in Serie A, non credo avranno problemi di ambientamento. Sono stati tutti presi perché hanno una prospettiva importante: io Deulofeu lo metto tra i primi dieci attaccanti del campionato italiano, e sono sicuro che dimostrerà il suo valore. Pereyra aveva raggiunto un livello alto, era arrivato alla Juventus, e secondo me a 29 anni ha l'età giusta per essere un giocatore ancora molto importante. Pussetto a differenza loro deve invece ancora dimostrare qualcosa, adesso ha questa bella chance: domenica col Parma ha fatto già un gol difficile... Fatico a sceglierne uno, ma ci aspettiamo di aver rinforzato l'Udinese e grandi cose".
Ken Sema è tornato a Londra...
"Il ritorno in Championship non è un freno alla sua carriera, anche perché è un calciatore di altissimo livello: è tornato con grandissimo entusiasmo, e vuole vincere assieme ai compagni il campionato. Vorrebbe consacrarsi in Premier League: il gruppo sa della sua importanza, quest'anno ci vogliono un po' di sacrifici e di vedere la determinazione per tornare in Premier".
In Championship tutto regolare col protocollo?
"Qui siamo stati un po' più fortunati, abbiamo ad esempio meno dei casi che sta registrando la Serie B. Ne avevamo avuti due nel corso della scorsa estate, fortunatamente ad ora non sembrerebbero esserci ricadute. I giocatori devono essere responsabili per loro stessi e prendere le precauzioni del caso, perché queste aiutano molto, come la mascherina".
I giocatori sentono come un peso le convocazioni in Nazionale?
"Non credo. I nostri vanno con lo stesso impegno, anche se è chiaro che viaggiare oggi sia più difficile. L'entusiasmo della Nazionale però rimane sempre: purtroppo è il calcio in generale ad essere diverso, senza i tifosi. Riavere i tifosi allo stadio sarebbe il passo più importante".