DDV E JOVETIC, Il futuro è viola

L'articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica.it
30.09.2009 14:00 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Repubblica.it
DDV E JOVETIC, Il futuro è viola
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Sbatti la Fiorentina in prima pagina. E mettici anche una bella foto dei riccoloni neri di Stevan Jovetic detto Jo-Jo. Sì. Che notte per Firenze: la festa, il gioco, i gol, l'impresa: la partita perfetta. Quella che serviva per lasciare senza idee e senza parole il super Liverpool di Rafa Benitez. Perché la disciplina creativa organizzata da Prandelli ha tolto respiro e cancellato o quasi Torres e Gerrard, comparse da un primo piano e via dentro una sfida che ha messo sotto gli occhi del mondo le maglie viola e quel ragazzotto riccioluto chiamato Stevan Jovetic, 20 anni, nazionale montenegrino, talento certo, fenomeno possibile. Acquistato da Partizan un anno fa per 10 milioni di euro, ci sta che nel giro di due gol nella porta dei mitici reds Stevan detto Jo-Jo abbia quantomeno raddoppiato il suo valore.

Il suo inizio stagione è stato uno strappo violento: un gol decisivo allo Sporting Lisbona, tre reti in campionato e quindi la doppietta di Champions. Tipo coi piedi per terra e dal dribbling facile, definito a suo tempo da Prandelli "Un giovane Totti", Jovetic ha trascorso una stagione a lavorare sui movimenti e sulle regole tattiche del suo allenatore senza fiatare o alzare la voce. Davanti a lui c'era Mutu, un intoccabile. Silenzio, lavoro e qualche bella partita. Un anno fa per Jo-Jo la Fiorentina era la scuola per completare i suoi numeri e far fruttare il suo talento. E adesso, invece, ci sono una squadra e una città ai suoi piedi. Mentre Mutu fa i conti con una forma scadente e la paranoia di quella multa da 17 milioni di euro chiesta e ottenuta da Abramovich, lui si esalta in giocate sfrontate e raffinate senza mai perdere il senso del sacrificio.

Era una vita che Firenze cercava un ragazzo tutto suo, un piccolo campione su cui costruire sogni del presente e traguardi del futuro. E non è certo un caso se Jo-Jo è diventato il protagonista assoluto in quella che non era una partita, ma "La" partita. Uno stadio strapieno, una bella coreografia in Fiesole, un gemellaggio tra tifoserie che ha reso tutto più bello e più facile, un Diego Della Valle tornato in tribuna d'onore al termine di una settimana concitata: dopo le dimissioni del fratello Andrea dalla presidenza e le voci su una possibile possibile cessione della società, lo stesso Diego Della Valle ha chiuso la strada a fantasie e speculazioni annunciando che la Fiorentina non è in vendita e che le ambizioni sono sempre vive e semmai rafforzate dai possibili legami economico-strategici con la città (come la futuribile "cittadella viola"). Insomma: il tifoso della Fiorentina si toglie di mezzo angosce societarie e allo stesso tempo vive una sfida da urlo che nemmeno ci crede. I Reds stavolta non fanno proprio paura. E alla fine, guardando il tabellone con la scritta Fio-Liv 2-0, non è mancata è arrivata anche la battuta che chiude lo spettacolo. Eccola: "Ma forse Liv sta per Livorno..."