BOATENG, VOGLIO FAR DIVERTIRE IL TIFO: NON SONO PIÙ PAZZO. HO SCELTO LA NUMERO 10
Ancora una giornata di presentazione in casa viola: dopo quella di Milan Badelj avvenuta ieri, adesso è il turno di Kevin Prince Boateng. Queste le parole del ghanese dala sala stampa Righini dello stadio Franchi:
Sul suo ruolo: "Io mi sono sempre divertito tantissimo davanti, amo stare vicino alla porta sia da esterno che da punta. Mi piace fare gol e assist. Questa penso sia anche l'idea della società e del mister, poi vedremo se farò la punta o il falso nove. Adesso vedremo, sono passati solo 4 giorni".
Sulla scelta di Firenze: "Le motivazioni a 32 anni ce le ho da solo. Il direttore mi ha chiamato tante volte e mi ha chiesto di venire. Queste cose a me piacciono molto così come il fatto che qui ci siano tanti ragazzi giovani. Io ho i figli che mi guardano e non posso fare delle brutte figure..."
Su come sta Boateng e l'esperienza a Barcellona: "Lo scorso anno i primi sei mesi a Sassuolo sono andati bene e devo ringraziare Pradè e Barone perché hanno creduto in me nonostante a Barcellona non abbia mai giocato. Per questo la mia motivazione è ancora superiore: il mio obiettivo è divertirmi e far divertire la squadra e i tifosi".
Sul progetto della Fiorentina: "La speranza è quella di vincere qualcosa un giorno: il progetto è quello di far crescere la squadra e di far arrivare qua 2-3 giocatori di esperienza. I tifosi? Spesso ho cambiato squadra, non è facile essere sempre amato ma devo dire grazie al tifo che mi ha accolto a braccia aperte".
Sulla scelta di venire a Firenze per una questione sentimentale: "Tutti sapevano che avevo delle richieste dalla Germania ma Commisso, Barone e Pradè mi hanno convinto con parole importanti ma la scelta l'ho fatta anche per una questione legata alla famiglia, alla moglie e ai figli. Poi mi hanno detto che qui si mangia bene..."
Sull'intesa con Federico Chiesa: "Federico è stato subito molto aperto nei miei confronti: leggevo che tutti dicevano che era forte ma io non lo avevo visto... l'ho visto in allenamento e devo dire che è fortissimo, non so chi lo possa fermare. Non vedo l'ora di giocare con lui, visto che ci capiamo anche fuori dal campo. Sono felice che resti qui".
Sul numero di maglia: "Giocherò con la numero 10, so che qui è importante: ho scelto questo numero perché so che chi lo porta si assume tante responsabilità. Io sono una persona seria e pronta".
Sull'esperienza a Barcellona: "Mi sono allenato con Messi e con altri grandi campioni... me ne sono andato via un po' triste ma anche con molti aspetti positivi".
Sulla malizia e la personalità da portare: "Se c'è una cosa che non mi manca è la personalità. Lo scorso anno la Fiorentina era una squadra in difficoltà e spero di dare il mio contributo così gli altri potranno giocare con la testa libera. Non vedo l'ora di rimettermi a giocare e di pensare al futuro".
Su Vlahovic: "È un ragazzo molto forte, può diventare un giocatore molto forte che fa dei movimenti molto belli. Lo voglio tenere sotto osservazione perché so che può diventare un calciatore in grado di spostare le partite".
Su Lirola: "Da quando sono arrivato a Sassuolo, Pol è cresciuto tantissimo: è velocissimo e sarà un elemento molto importante per questa rosa".
Se tornasse indietro, sceglierebbe Barcellona: "Sicuramente oggi ci penserei ancora più a lungo, ma quando ti chiama a 32 anni il Barcellona è dura dire di no. Credo che la scelta sarebbe rimasta la stessa".
Su cosa si sente maturato: "Se fai ancora le stupidaggini a 30 anni è giusto che resti fuori casa: prima da giovane ero un pazzo, adesso ho imparato e ho la testa giusta per sapere come e quando fare le cose".