VIOLA E DINTORNI, "Dal Fair Play al Nuovo Franchi"

E' ormai la novella dello stento, quasi come il "Centro sportivo". C'erano i Pontello quando si parlava di raddoppiare e coprire l'allora stadio Comunale. Passano gli anni e metri cubi di acqua è passata sotto i ponti ma siamo sempre lì: chi paga?
17.10.2007 02:49 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Si è cominciato, ufficialmente, parlando del “Fair play” con varie sfaccettature in merito, e si è concluso, ufficiosamente, a parlare dello stadio paventando la creazione, non di uno stadio nuovo, bensì di un nuovo stadio…il “Nuovo Franchi”.

Procediamo con ordine: l’incontro odierno fra stampa e Sandro Mencucci (AD viola) verteva sull’illustrazione di “Viola fair”. Cos’è "Viola fair"? Presto detto: è un progetto, secondo Mencucci innovativo e precursore nella realtà calcistica italiana ed europea, che tende a premiare il corretto comportamento della tifoseria viola sia nei confronti della propria squadra che di quella avversaria. La particolarità sta nel monitorare il comportamento di ogni singolo tifosi e/o di gruppi di tifosi (per es. una parte della Maratona), individuare i più meritevoli e premiarli di conseguenza. Fin qui niente di sconvolgente, salvo sapere che la Fiorentina si è piazzata, la stagione scorsa, al 14esimo posto nel premio “Fair play” (indetto dalla Lega ed intitolato a Gaetano Scirea), e che quest’anno è per ora ottava (sinceramente pensavamo meglio). L’aspetto interessante sta nella promulgazione di varie iniziative, tese a spingere il tifoso ad un sostegno sempre più assiduo verso la Fiorentina (caso mai, nel caso di Firenze, questo aspetto fosse migliorabile), vale a dire l’istituzione di un “pacchetto famiglia” che incoraggi l’approccio dei nuclei famigliari allo stadio, piuttosto che un accordo con le ferrovie dello Stato allo scopo di creare delle linee apposite per i tifosi viola (nello specifico quelli che vengono da fuori a vedere la partita) che permettano loro di arrivare e ripartire dallo stadio in tutta tranquillità, in un tempo limite accettabile (si parla di un’ora e la stazione prescelta sarebbe, ovviamente, quella di Campo di Marte). Obiettivo immediato, oltre al coinvolgimento nel progetto dei calciatori viola mediante la loro presenza alla consegna di gadget e magliette autografate ai tifosi premiati, la creazione di un modello comportamentale Fiorentina; obiettivo più a lungo termine, quello di abbattere le barriere fra spettatori e rettangolo verde (i primi settori identificati come sperimentali sarebbero la tribuna e la Maratona), aprendo di fatto una strada nuova e qualificante per tutto il calcio italiano. Al centro di tutto questo il tifoso, la sua tipologia (si è adombrata, addirittura, un'indagine sociologica sulla sua forma mentis), la sua liturgia da stadio (preparazione, partenza, partecipazione all’evento, ritorno a casa) e la simbiosi società – squadra – tifo che, a detta di Mencucci, è uno dei traguardi della gestione Della Valle.

Da qui alla discussione sullo stadio nuovo, o meglio sul nuovo stadio, il passo è stato breve.

Domanda emersa in sala stampa, a metà fra l’ingenuo ed il provocatore: “Si chiede sempre qualcosa al tifoso, correttezza, pazienza, sportività, fair play; ma al tifoso cosa viene dato? La buttiamo lì…uno stadio più confortevole?” Sorprendente ed inattesa la risposta di Mencucci; secondo il dirigente viola, la necessità di uno stadio nuovo non è fra le priorità del tifoso fiorentino, affezionato (sono sempre parole dell’AD) all' Artemio Franchi, sito in viale Manfredo Fanti n° 4 (linea dell'Ataf stazione-curva Fiesole, lo storico n° 52). “Siamo sicuri, prosegue, che se al tifoso gli spostiamo lo stadio, che ne so, all’Osmannoro, questi sia contento?” (a nostro parere si, basta che sia coperto, n.d.r).
E secondo voi (rivolto alla platea mediatica), siamo sicuri che basti fare un “normale” nuovo stadio a Firenze, oppure visto che siamo nella culla dell’arte, anche lo stadio non debba essere progettato appunto... come un “opera d’arte”? Magari da aggiungere alle mete turistiche alla pari di un’Accademia delle Belle Arti, o degli Uffizi, piuttosto che del corridoio Vasariano?

Beh, concludendo... la soluzione potrebbe essere la realizzazione del “Nuovo Stadio Franchi”. E' l’uovo di Colombo? Si, se non fosse che il progetto è già stato, negli anni, girato e rigirato, stravolto e capovolto senza risultati apprezzabili; si, se non fosse che i “beni culturali” si sono “messi di traverso” (per usare una terminologia cara a Della Valle) più e più volte, negando l’autorizzazione a procedere; si, se non fosse che non si è mai capito bene chi debba pagare tale riammodernamento: la Fiorentina, uno sponsor (ah, trovarlo...), oppure il comune? E poi: chi glielo dice agli abitanti del Campo di Marte che finalmente ci sarà un “nuovo stadio” (già sento le loro grida di giubilo), ma che (ahiloro) sorgerà nello stesso punto del precedente? Meditate gente, meditate…