SCILLY, calcio senza confini

07.03.2007 07:19 di  Paolo Serena   vedi letture

Il vero ombellico del mondo calcistico si trova nell’ isola di Scilly, a sud-ovest della Cornovaglia. Un mucchio di rocce inglesi irraggiungibile per i più sta dando vita da 39 anni ad un torneo che mette insieme la passione dei derby, le trattative da fantacalcio e le composizioni delle squadre come si fa ancora nei campetti di periferia.
Due squadre per uno scudetto, Wanderers e Gunners a contendersi l’ ambito titolo di campioni di Scilly in tredici scontri diretti; un solo stadio, il celeberrimo Garrison Fiels, dove vengono disputati tutti gli incontri stagionali e dove i giocatori arrivano dalla collina del paese già in divisa da gioco.
Difficile parlare di giovani talenti nell’ isola di Scilly, dove spesso le avverse condizioni meteo impediscono di raggiungere il continente; i giovani che lasciano l’ isola infatti sempre più frequentemente decidono di non tornare indietro e cercare fortuna altrove.

E’ così che l’ età media dei giocatori in campo non è propriamente delle più verdi, con Chase Wood e i suoi sessantacinque anni che risulta il calciatore più anziano in attività da queste parti.
I due capitani dei Gunners e dei Wanderers si ritrovano ad ogni inizio campionato, e negli spogliatoi decidono le proprie sorti costruendosi le proprie formazioni in modo scientifico come si fa all’ oratorio, con la più classica delle conte. E se si vuole rimediare ad una campagna acquisti iniziale non esaltante, a gennaio si può sempre ricorrere al mercato di riparazione, considerando però che a Scilly i prezzi sono gli stessi per qualsiasi giocatore: due pinte di birra e un pacchetto di viscere di porco. E se dovesse capitare l’ annata storta, nessun problema: la stagione successiva si riparte da capo, con la possibilità di cambiare tutto.