"OCCHI PUNTATI SU...", La difesa viola e gli orfani di Ujfalusi
Corsi e ricorsi storici. Da quando nell’estate 2005 Cesare Prandelli è arrivato sulla panchina viola, il tema più dibattuto nei bar piuttosto che nei salotti televisivi, è la qualità della difesa della Fiorentina. "E' buona, non è buona? Non servirà un altro difensore, magari veloce e rapido nei recuperi?". Queste le domande più gettonate. Eppure storicamente la squadra viola è sempre stata patria di grandissimi portieri, da Nardino Costagliola a Sarti, da Albertosi a Giovanni Galli, da Francescone Toldo al contemporaneo Sebastian Frey. E di buoni difensori, dal quadrilatero Magnini-Cervato, Rosetta-Segato del 1° scudetto, a Ferrante - Brizi del secondo. Per arrivare, poi, a Vierchowod e Passarella negli anni 80’, fino ad Amoruso e Padalino, un gradino sotto ai predecessori, ma comunque elementi di tutto rispetto.
Da qualche stagione, invece, lo sport preferito a Firenze è sparare sulla difesa, nonostante i risultati numerici dicano il contrario. Quarta miglior difesa nel campionato 2005-2006 con Ujfalusi-Di Loreto-Dainelli-Pasqual. Addirittura la migliore nel torneo successivo, il 2006-2007 con Ujfalusi-Dainelli-Gamberini-Pasqual. Onorevole, infine, il quinto posto della stagione scorsa ottenuto con una linea formata da Ujfalusi-Dainelli (Kroldrup)-Gamberini- Pasqual (Gobbi). Quest’anno, con saracinesca Frey sempre presente (ottimo anche ieri a Napoli), registriamo Zauri-Dainelli-Gamberini (al San Paolo ha giocato Da Costa), Vargas (Gobbi). Come possiamo notare, due quinti rispetto alla stagione precedente sono cambiati, e con tutto il rispetto per il desaparecido Manuel Pasqual, crediamo di poter individuare in Thomas Ujfalusi la defezione decisiva per quest’inizio a dir poco balbettante del pacchetto arretrato viola. Certo, un gol subito non è mai colpa di un solo reparto, ed i luminari della pedata ripetono da sempre che spetta al centrocampo arginare in prima battuta le offensive avversarie, se non all’attacco che deve portare il pressing alla fonte dell’azione.
Ma analizziamo i tre gol subiti dalla Fiorentina in queste prime due giornate di campionato: sono gol uniti da un denominatore comune, vale a dire l’area piccola del portiere. E’ da lì che Nedved, in Fiorentina – Juventus, realizzò su assist di Grygera dalla destra. E’ da lì che Hamsik, ieri al San Paolo, ha realizzato su assist di Lavezzi, sempre dalla destra (gol fotocopia del precedente). E’ da lì che l’ex viola Christian Maggio ha colpito di testa su cross, stavolta dalla sinistra, di Vitale. Non può essere una coincidenza. Le motivazioni come le colpe possono essere le più varie, e tutte morirono fanciulle; dalla lentezza congenita dei difensori viola, alla mancanza di filtro a centrocampo (Lavezzi è partito dalla tre quarti…dove erano i centrocampisti?), alla mancanza ancora di un difensore capace di fare la diagonale e chiudere lo spazio lasciato vuoto dal compagno uscito ad affrontare l’avversario.
Ed eccoci a Ujifalusi. Il ceco era tutto questo e anche di più. Esperienza, velocità, cattiveria quanto basta e senso tattico. Oggi abbiamo Dainelli e Kroldrup con caratteristiche simili, Gamberini difensore rapido e…Da Costa che deve ancora capire cosa vuol fare da grande. Quindi Mazuch, buono per le giovanili, ed i fantasmi di Vidic (la stagione scorsa), Barzagli e Burdisso ad aumentare i rimpianti. Thomas è stato lasciato libero per raggiunti limiti di età e d'ingaggio. Thomas era difensore laterale e centrale e l’anno scorso nelle ultime partite ha fornito un rendimento così elevato da convincere Prandelli a toglierlo dalla fascia destra ed a restituirlo al suo ruolo d’origine (il centrale difensivo appunto). Thomas era quello che quest’anno avrebbe completato ed arricchito una squadra di altissima qualità ma che, come tutti gli anni, si trova ad affrontare il dilemma difesa. Comunque nessun dramma, ci mancherebbe. Il campionato è giovane e con i giovani, si sa, ci vuole pazienza. Ma la domanda sorge (come disse qualcuno) spontanea…Uno sforzo in più per trattenere Ufo, proprio non si poteva fare?